Rinvio a giudizio per abuso d’ufficio dell’ex amministratore unico della Progetto Ambiente di Aprilia, l’ex consigliere comunale Carmen Porcelli risponde al Sindaco Terra
Inizierà a maggio 2023, presso il Tribunale di Latina, il processo per abuso d’ufficio a carico dell’ex amministratore unico della Progetto Ambiente Spa di Aprilia Valerio Valeri. Da poco sostituito alla guida della municipalizzata di Via Delle Valli dal 46enne Stefano Cicerani, Valeri è stato rinviato a giudizio per abuso d’ufficio in merito a diversi affidamenti (noleggio mezzi) e assunzioni di lavoratori interinali, su richiesta della Procura di Latina che aveva aperto un’indagine sulla scorta di un’inchiesta della Guardia di Finanza. Parte offesa il Comune di Aprilia stesso.
All’indomani dell’emergere della notizia, il Sindaco di Aprilia Antonio Terra ha rilasciato alcune dichiarazioni difendendo l’operato dell’ex amministratore Valeri non senza criticare coloro che, in questi anni, tra i banchi della politica locale, avevano denunciato gli affidamenti della società municipalizzata di Via delle Valli. Tra di loro i consiglieri comunali Roberto Boi e Vincenzo La Pegna. “Chi non sa fare politica, presenta le denunce”, così ha sostenuto Terra che, ora, trova la risposta dell’ex consigliere comunale Carmen Porcelli..
“Pur non avendo in questo caso inoltrato alcun esposto – spiega Porcelli – ci terrei a ribadire due concetti. Sulla Progetto Ambiente, ho convocato una conferenza stampa nel gennaio 2018 nel corso della quale consegnai ai giornalisti una cartella con grafici, file excel e una dettagliata analisi delle spese per forniture e servizi della Progetto Ambiente. Anche perché per confutare una questione bisogna dimostrare con i conti ciò che si dice, cosa che invece non vale per Terra quando afferma che i costi della Progetto Ambiente sono i più bassi d’Italia: perché nessuno gli chiede di presentare un’analisi comparativa? Malgrado abbia chiesto la convocazione di una commissione trasparenza, nessuno ravvisò la necessità di svolgere una approfondita analisi delle spese. Perché e come mai parte di quello studio sia diventato un esposto due anni dopo non mi è dato sapere. Fermo restando che spetta al giudice dimostrare l’esistenza di eventuali responsabilità, se fosse stata presa in considerazione la mia analisi del 2018 e valutate meglio alcune scelte (come poi è stato con la gara per il noleggio dei mezzi) magari non ci sarebbe stata l’occasione per nessuno di attaccare il sindaco o l’ex presidente della Progetto Ambiente, presentando – come nel caso specifico – un esposto“. Questo è fare politica, è un esempio della necessità di un confronto sereno tra maggioranza ed opposizione, senza per questo arrivare ad uno scontro”.
“Quanto al ruolo delle “fazioni” politiche – prosegue Porcelli -, il sindaco che – se non ricordo male – deve buona parte della sua fortuna politica alla costruzione di un solido ruolo di oppositore, dovrebbe sapere che rientra tra i compiti della minoranza il controllo sull’operato di chi governa, l’influenza sulle decisioni al fine di migliorarle, la critica all’indirizzo politico per proporne uno alternativo. È chiaro che questo modello ad Aprilia non funziona e lo si comprende dal fatto che l’opposizione non solo non riesce a dare vita ad un cosiddetto “governo-ombra”, ma tutti i raggruppamenti che si sono opposti al governo del primo cittadino hanno finito per affollare le file dei suoi sostenitori. Quindi due sono le cose o il sindaco è troppo bravo, oppure non esiste l’opposizione”.
“Il punto non è il possibile abuso d’ufficio – continua l’ex consigliere comunale – ma la libera interpretazione del codice degli appalti, nonché i compiti che lo statuto prevede per il Presidente della Progetto Ambiente. Gli affidamenti diretti per l’acquisto dei mastelli della differenziata, il ricorso al personale (senza il quale l’azienda non potrebbe essere operativa) nonché il noleggio dei mezzi hanno subito dei costi esponenziali dal 2012 ad oggi. Vero è che la capillare copertura del servizio di raccolta differenziata avrebbe fatto lievitare naturalmente i costi, ma è altrettanto vero che la raccolta differenziata ad esempio è un servizio gestito seriamente dal 2009 e riesce davvero difficile credere che, in previsione della copertura territoriale, non vi sia stata da parte delle amministrazioni D’Alessio prima e Terra poi la programmazione degli acquisti, attraverso delle gare. Per restare sul tema, la raccolta differenziata è stata introdotta in Italia con il decreto Ronchi (1997) non è un’invenzione dell’assessore di turno, eppure ogni intervento in quel settore, suggerimento prima ancora che critica è stata sempre accolta con rabbia, vittimismo, lesa maestà”.
“Per tornare a quella famosa conferenza stampa del gennaio 2018, la risposta del sindaco e dell’allora assessore non fu istituzionale, ma si svolse in una conferenza stampa nel corso della quale oltre ad offendere la sottoscritta, accusata tra le altre cose di “irresponsabilità politica” per aver osato mettere in discussione la gestione della Progetto Ambiente, non fu fornito alcun dato oggettivo in merito ai punti da me sollevati. Anzi fui accusata di aver diramato dati errati. A questo punto mi sorge legittimo il dubbio che anche il magistrato che ha aperto l’inchiesta e rinviato a giudizio l’ex presidente della Progetto Ambiente sia uno “sprovveduto”. Per ravvisare alcune delle anomalie da me rilevate a suo tempo, deve avere anche lui consultato il materiale sbagliato, così come affermato dall’allora assessore all’ambiente. Proprio perché il sindaco difende l’operato dell’ex presidente della Progetto Ambiente, – conclude Porcelli – attendiamo la costituzione civile del Comune di Aprilia nel processo, atto che permetterà al primo cittadino di esporre tutte le ragioni dell’ente“.