Le modalità attraverso cui si è arrivati all’intitolazione della vetta della Semprevisa allo scalatore setino Daniele Nardi, morto lo scorso febbraio sulla montagna pakistana di Nanga Parbat, non vanno giù al sindaco di Bassiano. In un’intervista rilasciata sabato 30 marzo a Latina Tu Domenico Guidi ha avuto l’occasione di esprimere il proprio punto di vista sul fatto che la Semprevisa come Daniele Nardi siano patrimonio di tutti, in primo luogo delle comunità dei Lepini; ciononostante qualcuno, invece di convocare tutti i Sindaci dei Comuni appartenenti alla Compagnia dei Monti Lepini e avviare un processo di condivisione, si è arrogato il diritto di avocare a sé la paternità dell’iniziativa.
GUIDI CONTRO IL PRESIDENTE DELLA COMPAGNIA MONTI LEPINI
L’attacco dello “storico” socialista bassianese a Quirino Briganti, Presidente della Compagnia dei Monti Lepini, che ha proceduto all’intitolazione della Cima Nardi lo scorso 22 marzo dopo aver convocato i soli primi cittadini di Sezze e Carpineto Romano, è fin troppo chiaro. Dal canto suo la Giunta di Bassiano ha già provveduto all’intitolazione a Nardi della via Semprevisa, che congiunge la vallata a Campo Rosello nonché la Parete Racuina, più volte utilizzata dall’alpinista per le sue esercitazioni, e il rifugio “Liberamonte” dove furono celebrate le sue nozze.
MOLTA PRESUNZIONE E NESSUNA POLITICA PER IL TURISMO
La vicenda Nardi sembra però essere solo l’ennesima riconferma – secondo Guidi – di quanto avviene da molti anni per iniziative indette da singoli amministratori di queste parti. Si pensi al turismo, dove a parte Sermoneta che sfrutta la vicinanza con i giardini di Ninfa, gli altri comuni dagli anni ’70 non riescono a svolgere delle politiche efficaci perché incapaci di ragionare in termini di sistema. Lo studio del territorio e il confronto tra i diversi interlocutori istituzionali, economici e sociali dovrebbe portare ad una programmazione unica da parte della XII comunità montana e invece i particolarismi, la presunzione e la mancanza di umiltà portano ad un’orchestra in cui ciascuno suona il proprio strumento per fatti propri.
LA GUERRA DEI CAMPANILI NELLA DECADENZA
“Il sezzese che ricorda agli altri di avere 25mila abitanti, a quel punto subentra il privernate che parla dei suoi 15mila e infine arriva il corese che non vuole essere da meno e mette sul tavolo i suoi 10mila. Il risultato? Che ieri mattina ero al centro storico di Sezze e non c’era nessuno. Manco più i rumeni ci abitano e persino Titta Giorgi (ndr: Giovan Battista Giorgi, ex consigliere regionale PD, uomo politico dai mille rapporti a sinistra e anche a destra e al centro, ora meno sulla scena per questioni anagrafiche) non ci vuole più dormire. Vai al centro di Priverno e trovi la stessa situazione e così via…La mia sensazione è quella dello sconcerto”.
GUIDI RILANCIA IL SISTEMA TERRITORIALE INTEGRATO DEI LEPINI
Guidi rilancia a riguardo il vecchio programma STILe, istituito sulla base della Legge Regionale 40 del ’99, che era l’ideale nei principi, ma non fu gestito e portato avanti da persone all’altezza. Solo un’Area di Programmazione su quel modello consentirebbe al comprensorio di esser più competitivo sul piano dell’accesso ai fondi comunitari, nazionali e territoriali promuovendo un sviluppo integrato di turismo, ambiente e cultura dell’area. Una lettera in tal senso è stata inviata lo scorso gennaio ai sindaci di Roccagorga, Norma, Maenza, Prossedi, Roccasecca dei Volsci e Roccamassima nell’ottica della creazione di un soggetto consortile dei 7 comuni.
IL FALLIMENTO DELLA DIREZIONE GENERALE DELLA ASL DI LATINA
Per quanto riguarda i servizi sociosanitari “Memmo”, così viene chiamato dagli amici, individua diversi livelli di responsabilità nel crollo dell’offerta da parte dei Lepini. Un’area che nel giro di 20 anni è passata da 3 ospedali a nessuno. In primo luogo l’ASL di Latina, che comunque si trova a gestire un bilancio annuo importante di quasi 1 mld di euro, con spese di personale costanti nel tempo (intorno ai 279mln di euro) nonostante i dipendenti siano diminuiti del 30%. Le stesse spese invece di essere reinvestite in nuove assunzioni di medici, infermieri e tecnici sono state destinate alla lievitazione degli stipendi dei manager. Non parliamo poi del costo degli affitti degli immobili che sarebbe un’altra voce da approfondire (più di 40 mln annui). Tutti i Direttori generali dell’Azienda in questo territorio hanno fallito, trasformandosi col tempo in meri esecutori delle politiche di Roma.
CONSIGLIERI REGIONALI PONTINI NON PERVENUTI
Il secondo livello di responsabilità risiede nei consiglieri regionali pontini: quelli del PD, “Forte e La Penna non pervenuti. La Penna addirittura ogni volta si limita a richiamare l’obbligo di osservanza degli atti normativi o a citare le difficoltà di bilancio della Regione”. Giuseppe Simeone “un po’ meglio, ma dovrebbe essere più incisivo“. Angelo Orlando Tripodi e Gaia Pernarella “dei bravi ragazzi...”. Ad ogni modo Guidi invita i 5 rappresentanti regionali a compilare 2 fogli A4 e leggerli dicendoci cosa intendano realmente fare al di là dei programmi di partito.
“COLETTA LIBERATI DALLE CATENE!”
Poi vi è un terzo livello quello della Presidenza della Conferenza locale sociosanitaria, ovverosia il sindaco di Latina: “Coletta non è libero e io vorrei liberarlo delle catene!”. Ogni volta, dice Guidi, ha quasi il timore di porre all’attenzione del Direttore generale dell’ASL le emergenze sanitarie della Provincia, come se pensasse che prima o poi tornerà a fare il medico da sottoposto della stessa Azienda. A detta del sindaco di Bassiano invece, in questa Provincia negli anni ’80-’90, sarebbero stati elaborati Progetti Salute con dettagliate analisi epidemiologiche che rappresentavano la piattaforma del dialogo tra Comuni e ASL da cui far partire le opportune politiche sanitarie. Il riferimento in particolare è al Progetto “Controllo comunitario integrato delle malattie croniche nel distretto di Sezze” (Progetto DI.S.Co) a cui lavorarono dal 1982 al 1991 in collaborazione l’Università La Sapienza di Roma, l’allora USL di Latina, l’Ospedale civile di Sezze e i comuni di Bassiano, Priverno, Roccagorga e Sezze.
CONFERENZA DEI SINDACI E PPI: DAL 2016 AD OGGI NULLA DI FATTO!
Quanto ai Sindaci Guidi ricorda un fatto avvenuto nel 2016 in Conferenza sotto l’allora presidenza di Eleonora Della Penna: “Dissi, guardate che i Punti di Primo Intervento prima o poi ve li chiudono! Tommaso Conti, allora sindaco, era accanto a me e stentava a credermi, a darmi retta…ora Conti da privato cittadino è lì a difendere la sopravvivenza del PPI di Cori!”. Per non parlare dei sezzesi che dagli atti aziendali risulta abbiano finito per cedere i propri posti letto in favore di strutture private della Pianura (Villa Silvani ad Aprilia). Pensare che 20 anni fa, mentre i comuni dei Castelli romani progettavano la costruzione di un Policlinico, oggi finalmente inaugurato, Sezze e Priverno discutevano su un futuro Polo Ospedaliero a Ceriara, mai realizzato. Insomma il primo cittadino bassianese sembra voler dire che i Sindaci siano privi dell’adeguata lungimiranza per affrontare questo genere di problemi, oltre a mancare della necessaria compattezza tra di loro.
LE POLITICHE DI INTEGRAZIONE INTERROTTE
Sull’immigrazione fino agli inizi degli anni 2000 sia Sezze che Bassiano erano capaci di politiche di integrazione eccellenti. Immigrati dell’Est Europa e nordafricani venivano mappati, si analizzavano i loro bisogni e venivano aiutati a trovare un lavoro. Oggi questo lavoro di mappatura e analisi dei bisogni non viene più fatto, le politiche di accoglienza vengono appaltate a privati e le persone provenienti dall’Africa intenzionate a lavorare, spesso finiscono per lasciare il nostro territorio e a cercare fortuna altrove. Altri finiscono nelle maglie del caporalato.
LA LEGGE OSTACOLA GLI STIPENDI DEGLI OPERATORI ECOLOGICI
In questi giorni il Comune di Bassiano è alle prese col ritardo degli stipendi degli operatori ecologici: ben cinque mensilità che la ditta di raccolta dei rifiuti ciociara, la “Tac Ecologica srl”, deve ancora corrispondere. Il Comune sarebbe pronto ad intervenire attraverso lo strumento della surroga, il trasferimento del mutuo dall’azienda all’Ente locale, ma la farraginosità della normativa e il rischio che la Corte dei Conti intervenga imputando al Comune il danno erariale è concreto. La soluzione è in fase di studio, le risorse finanziarie ci sarebbero, ma la Legge, obietta il sindaco, rappresenta in questo caso un ostacolo.
UN’AZIENDA PER I RIFIUTI UNICA PER TUTTI I LEPINI
Ancora una volta Guidi accusa il campanilismo delle singole Amministrazioni dei Lepini: “La GEA era un’azienda che avrebbe potuto svolgere raccolta dei rifiuti in tutti i Comuni dell’area, aveva già la partecipazione di alcuni di essi. Poi però la miopia di quei Sindaci che non vollero aderirvi e la morte di un abile direttore tecnico hanno portato al fallimento di quella struttura “. Servirebbe ancora una volta un soggetto capace di servire tutto il comprensorio e vista la situazione finanziaria in cui versa l’SPL a Sezze, farebbero bene a pensarci anche i sezzesi a un progetto del genere.
PIAZZA CRAXI NELLA TRADIZIONE SOCIALISTA DI BASSIANO
Lo scorso 26 ottobre Latina Tu ha pubblicato l’articolo ” Piazza Craxi in provincia pontina, cosa abbiamo fatto di male? ” a firma di Bernardo Bassoli in cui si criticava aspramente Guidi per essere stato il primo sindaco d’Italia ad aver intitolato una Piazza al Segretario del PSI fuggito ad Hammamet da latitante in seguito all’inchiesta “Mani Pulite”. Guidi risponde in riferimento al nostro articolo ricordando le origini e le tradizioni socialiste di Bassiano da Giulio Bernardini, primo sindaco socialista nel 1920 e fondatore della locale Lega contadina, in poi e come Bettino Craxi si inserisca a pieno titolo nella grande storia novecentesca del PSI al pari di Turati e Nenni.
LATINA RICORDI I SUOI SINDACI!
Guidi ha aggiunto come non avrebbe alcun problema ad intitolare una via ad Enrico Berlinguer, non a Giorgio Almirante che con tutto il rispetto per il politico e per la persona costituirebbe un simbolo in contrasto con la sensibilità storica della comunità bassianese: “…non troverei nulla di sbagliato neppure a intitolare una via a Fernando Bassoli (ndr: nonno dell’autore dell’articolo di Latina Tu, Bernardo Bassoli), che io ho conosciuto ed è stato tra i sindaci di Latina più capaci assieme ad Angelo Onorati e ad Antonio Corona. Forse però un’iniziativa del genere spetterebbe a Coletta!”.
Il problema non è di Latina Tu che scrive un articolo per ricordare realmente chi fosse Craxi stigmatizzando un’intitolazione che ovunque in Italia è stata bloccata in modo sacrosanto, ma è di tutti quei cittadini che non potranno mai accettare che una piazza, una via o una targa siano dedicate a un personaggio del genere, simbolo non solo metaforicamente dell’Italia della Prima Repubblica più tangentara e spendacciona.
ALDO MANUZIO CELEBRE IN TUTTO IL MONDO, DIMENTICATO IN ITALIA
In conclusione, il sindaco di Bassiano ci lascia con un piccolo aneddoto.
Per Guidi la differenza sta in chi studia e conosce il proprio territorio e chi ha la presunzione di sapere e finisce per ostentare la propria ignoranza. In riferimento al letterato umanista bassianese Aldo Manuzio, vissuto tra il XV e il XVI secolo e celebre per le sue scoperte nel campo della tipografia: “Una volta chiesi all’allora Presidente della Camera Irene Pivetti di concedere il patrocinio ad un’iniziativa che organizzai presso il Palazzo Comunale sul letterato Aldo Manuzio. Mi rispose che non l’avrebbe concesso perché si trattava di una figura minore. Peccato che Aldo Manuzio è studiato nelle migliori università inglesi!….” Evidentemente in Italia- in linea con quanto detto dal sindaco – lo studio non è più considerato un valore aggiunto!