Nell’ambito della rassegna “Incontro con l’autore. A scuola per la difesa dei diritti umani”, mercoledì 11 maggio alle ore 11,00 gli alunni dell’ITS Bianchini di Terracina incontreranno lo scrittore e sociologo Marco Omizzolo, noto per le sue ricerche e inchieste sui migranti, sul caporalato e l’agromafia, sulla “quinta mafia”, come recita il titolo del suo ultimo lavoro, che svela l’intreccio, gli interessi e l’operato delle diverse organizzazioni criminali da tempo radicate nel sud pontino
L’iniziativa, sostenuta dal Dirigente Scolastico Dott.ssa Giuseppina Izzo, ed organizzata dalla Prof.ssa Antonella Fiorillo, si propone di arricchire la proposta didattica inerente il curricolo di Educazione civica, facendo giungere ai ragazzi le voci che provengono dalla realtà per tenere desto e rafforzare nelle loro coscienze il valore della legalità e della difesa dei diritti umani e civili, patrimonio indispensabile ad ogni democrazia.
Dopo la voce di Nicola Brunialti, che ha affrontato il tema dell’antisemitismo sempre latente nella nostra società e del valore della memoria per un futuro di pace, ad essere ascoltata nell’Aula Magna del Bianchini sarà la voce di Marco Omizzolo che racconterà, dialogando con gli studenti, le storie di schiavitù e sfruttamento, ma anche di lotta per il rispetto dei diritti, della comunità indiana controllata dalle agromafie italiane tra le quali quella pontina.
A fare da guida nel girone infernale in cui si perdono le esistenze di migliaia di braccianti, il libro inchiesta di Omizzolo “Sotto padrone. Uomini, donne e caporali nell’agromafia italiana”, edito da Feltrinelli.
“Sotto padrone”, come recita la terza di copertina, è “un viaggio nel cuore delle agromafie, tra caporali che lucrano sul lavoro di donne e uomini, spesso stranieri, sfruttati nelle serre italiane. Braccianti indotti ad assumere sostanze dopanti per lavorare come schiavi. Ragazzi che muoiono – letteralmente – di fatica. Donne che ogni giorno subiscono ricatti e violenze sessuali. Un sistema pervasivo e predatorio che spinge alcuni lavoratori a suicidarsi, mentre padroni e padrini si spartiscono un bottino di circa 25 miliardi di euro l’anno. Un viaggio, quello di Omizzolo, condotto da infiltrato tra i braccianti indiani nell’Agro Pontino e proseguito fino alla regione indiana del Punjab, sulle tracce di un trafficante di esseri umani. Un’inchiesta sul campo che parte dall’osservazione e arriva alla mobilitazione: scioperi, manifestazioni, denunce per rovesciare un sistema che si può sconfiggere”.