DELITTO POZZI, SPUNTA LA LETTERA ANONIMA. L’AVVOCATO: “ANALOGIE CON COL CASO CUCCHI”

Gianmarco Pozzi
Gianmarco Pozzi

Delitto Pozzi: una nuova circostanza inquietante attorno al caso del 28enne romano Gianmarco Pozzi morto il 9 agosto 2020 a Ponza

Così come riporta askanews.it e “Storie Italiane”, la trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele andata in onda nella mattinata di mercoledì 27 aprile, sul caso del campione di kickboxing morto due anni fa in circostante misteriose a Ponza emerge un altro particolare che aggiunge opacità al mistero della morte. Una morte per cui sono in corso indagini da parte del sostituto procuratore di Cassino Flavio Ricci.

È il padre di Gianmarco detto Gimmy, Paolo Pozzi, a parlare di una missiva anonima giunta a lui e scritta da una mano non conosciuta. Una lettera in cui sono contenute affermazioni molto gravi riguardanti due inquirenti coinvolti nel caso che apre una via all’ipotesi del depistaggio a tal punto che l’avvocato Fabrizio Gallo che assiste la famiglia Pozzi parla di analogie con il caso di Stefano Cucchi.

“Circa 7-8 giorni fa – ha detto ad askanews.it il padre di Gimmy – mi è arrivata una lettera a casa, chiaramente anonima, in cui si parla di due personaggi coinvolti nelle indagini, che interagiscono privatamente. Penso sia una cosa grave, a quel punto, su consiglio dell’avvocato, ho preso la lettera e l’ho inviata al pm con una raccomandata velocissima. Secondo me chi ci scrive è qualcuno che fa parte dell’apparato dello Stato, perché per come è formalmente scritta nei modi e nella maniera, sembra un personaggio delle istituzioni”.

Indagini fatte male – ha dichiarato Paolo Pozzi – fin dall’inizio e adesso anche questa illazione, non so se sia vera o falsa, perché la lettera è anonima, però porta sempre del marcio sulle indagini, su qualcosa che non è stato fatto nell’immediatezza”, ha sottolineato. Io vorrei un segnale dal presidente della Repubblica Mattarella e dal ministro Cartabia, per la seconda volta ho inviato la seconda raccomandata 3-4 giorni fa, io voglio essere sentito, perché ci sono troppe anomalie. Mio figlio l’hanno ucciso, ma perché le indagini le hanno condotte in una maniera pessima?”.

“Sono 21 mesi e non ho ricevuto nulla, né dal magistrato, che devo dire ultimamente l’ho incontrato e mi ha fatto un ottimo effetto, il pm Flavio Ricci, però non ho segnali di niente, non mi sembra normale, io sono la parte offesa, mi volete dire qualcosa, mi volete aiutare?”, ha concluso Paolo Pozzi.

La morte del giovane sportivo che lavorava come addetto alla sicurezza nei locali della movida dell’isola lunata rimane ad oggi un caso insoluto. Gianmarco fu trovato la mattina del 9 agosto 2020 nelle campagne di Santa Maria a Ponza. Il giovane era sull’isola perché lavorava al Frontone e al Blue Moon, due storici locali di Ponza. Aveva preso in affitto, insieme ad altri ragazzi, un appartamento ubicato in Via Staglio.

“Questa lettera anonima non ci sorprende, questo fatto lo conoscevamo da mesi, la figlia di Paolo, la sorella di Gianmarco, ne aveva già notiziato il pm di questa circostanza importante e grave, che se fosse vera sconvolgerebbe tutto il percorso, anche probatorio” – ha dichiarato l’avvocato della famiglia Pozzi, Fabrizio Gallo – È una circostanza importante, che sembrerebbe confermare le voci che erano già arrivate alla famiglia, cioè di una compromissione, naturalmente tutta da verificare, dalla quale prendiamo le distanze perché non è stato accertato, ma chiediamo al pm di voler accertare se vi sono state intromissioni di gente delle istituzioni che stava facendo le indagini nei confronti di soggetti che stavano facendo relazioni importanti sulle indagini“.

“È un caso simile, il caso è proprio quello di Stefano Cucchi – ha ribadito l’avvocato – dove sono coinvolti dei carabinieri, in quel caso – ha affermato – Le due storie sono identiche, ci sono coinvolti dei carabinieri lì, ci dovrebbero essere coinvolti dei carabinieri anche qui, perché le indagini sono state fatte o non sono state fatte da loro”.

Articolo precedente

PACCO DALLE POSTE CON TRUFFA: RAGGIRATA UN’ANZIANA PER 1300 EURO, 2 ARRESTI

Articolo successivo

BANCAROTTA CON LE SOCIETÀ DEI RIFIUTI AD APRILIA: DUE ARRESTI

Ultime da Cronaca