Tentato omicidio a Sezze: chiusa l’inchiesta sui due Vigili Urbani in servizio al Comando di Polizia Locale di Sezze accusati di aver omesso dichiarazioni utili all’indagine
La sospensione dal lavoro fu dimezzata per i due agenti della Polizia, l’uno originario di Terracina, l’altro di Minturno: dai 12 mesi di interdittiva ai 6 mesi. Furono condivise dal Riesame di Roma le argomentazioni difensive degli avvocati Massimo Signore, Vincenzo Macari e Matteo Macari, soprattutto in punto di dosimetria del provvedimento cautelare emesso dal G.I.P. su richiesta della Procura di Latina, apparso ai legali fin da subito eccessivo rispetto alle condotte dei due agenti della Polizia Locale.
I due agenti di Sezze, appartenenti al comando della Polizia Locale, furono sospesi dal servizio per la durata di 12 mesi. La misura cautelare costituiva l’epilogo di una articolata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica, dopo il ricovero presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina di un cittadino rumeno di 43 anni che lo scorso 30 marzo 2021 era rinvenuto esanime sul manto stradale, in via Porta Sant’Andrea del comune di Sezze, laddove veniva soccorso da personale sanitario del 118; in quella circostanza, furono tratti in arresto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere due giovani, tra cui un minorenne, della provincia di Latina, indagati per il reato di tentato omicidio (leggi al link di seguito l’approfondimento di Latina Tu).
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La Squadra Mobile aveva svolto ulteriori approfondimenti investigativi volti a verificare eventuali responsabilità penali dei due appartenenti della polizia locale di Sezze, intervenuti per primi sul posto, quando la vittima si trovava ancora a terra. Secondo investigatori e inquirenti, emerse che i due agenti della Polizia Locale dapprima avrebbero omesso di riferire dichiarazioni utili alle indagini, dagli stessi ricevute sul luogo dell’aggressione da alcuni testimoni presenti, quindi, a seguito di specifica richiesta ricevuta dall’autorità giudiziaria, avrebbero ribadito falsamente, in atti trasmessi alla Procura della Repubblica, di non avere appreso sui luoghi, altre informazioni utili e di non avere riscontrato nell’immediatezza elementi da cui dedurre che le lesioni fossero frutto di un’aggressione, ritenendo invece che fossero derivate da una caduta accidentale della vittima.
Ora, il Procuratore Capo di Latina Giuseppe De Falco ha firmato l’avviso di conclusione indagine per entrambi i Vigili Urbani i quali potranno decidere la linea difensiva, presentando memorie e chiedendo di farsi interrogare. Con tutta probabilità, la Procura è intenzionata a chiedere il rinvio a giudizio, nonostante i due Vigili Urbani abbiano sempre sostenuto di non aver agito omettendo i particolari del grave episodio avvenuto nel centro lepina la scorsa primavera.