ELEZIONI FORMIA: RICORSO DI LA MURA INFONDATO, TAR RIGETTA

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Il Tribunale amministrativo si è espresso sul ricorso presentato dall’ex candidato sindaco Amato La Mura e altri esponenti 

I giudici del Tar di Latina hanno respinto il ricorso presentato dall’ex candidato Sindaco ritenendo infondato.

Secondo quanto pronunciato dai collegio dei giudici amministrativi presieduto da Antonio Vinciguerra (estensore Roberto Bucchi), il Comune ha ragione a rilevare che il ricorso non contiene alcuna censura circa la presenza di voti contestati, erroneamente conteggiati oppure attribuiti ad un candidato piuttosto che ad un altro, ma si basa sulle circostanze per cui, in 19 sezioni su 30, i Presidenti non hanno autenticato un numero di schede corrispondente a quello degli elettori iscritti nelle varie liste di sezione ed é stata riscontrata una mancata corrispondenza rispetto alle schede consegnate dal Ministero.

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Amato La Mura

Contrariamente a quanto teorizzato dai ricorrenti, le irregolarità formali contestate non sono idonee a mettere in dubbio o in discussione la regolarità del risultato elettorale del ballottaggio.

Per quanto riguarda le difformità con il numero delle schede pervenute dal Ministero, la legge, secondo il Tar, non prescrive la ricognizione delle schede pervenute al seggio del Ministero dell’Interno, anche perché come risulta dai verbali di consegna del materiale dalla Prefettura al Comune, è lo stesso Dicastero che consegna un numero superiore di schede al numero degli elettori del Comune a titolo di scorta.

Per l’omessa autenticazione del numero di schede corrispondente a quello degli elettori iscritti, Il Tar ritiene che si tratta di mera irregolarità non influenzante il risultato elettorale, né idonea a mettere in dubbio la correttezza delle operazioni di voto poiché in tutte le sezioni risulta la perfetta corrispondenza all’esito delle elezioni tra le schede autenticate, quelle votate e quelle restituite. In alcune Sezioni (5, 6, 8, 9, 25), la non corrispondenza delle schede inizialmente autenticate è spiegabile col fatto che ulteriori schede sono state utilizzate per consentire il voto agli scrutatori non iscritti nelle liste elettorali della Sezione in cui prestavano servizio.

Infine il punto più delicato, ossia quanto successo alla Sezione 20 per cui si erano ventilate ombre e anche la minaccia del broglio. “Contrariamente a quanto affermato dai ricorrenti – spiega il Tar – risulta che con decreto del 18 ottobre 2021, a seguito di richiesta formulata dal Vice Commissario di Polizia di Formia, il Commissario Straordinario ha provveduto a sospendere in via cautelare dalle funzioni il Presidente della Sezione Elettorale, a cui contestualmente è subentrato il Vice Presidente“.

“Pertanto – sostiene il Tar di Latina – non risulta alcuna interruzione delle operazioni di voto come indicato anche nella Relazione del Segretario Generale, nella quale si attesta che le operazioni di voto sono proseguite senza alcuna interruzione e regolarmente fino alla chiusura del seggio”. Un passaggio che sicuramente farà discutere dal momento che, in effetti, le operazioni di voto, quel giorno di ottobre 2021, si bloccarono almeno per un’ora.

Ad ogni modo, il ricorso è, come detto, infondato, e le spese vengono poste a carico dei ricorrenti, ad eccezione di due ricorrenti che avevano rinunciato o, come ventilato, da La Mura, in una recente conferenza stampa, si sarebbero fatti da parte dopo essere stati contattati dall’altra parte. Un circostanza che però non è mai stata accertata.

I ricorrenti sono condannati in solido a 3mila euro di spese.

A ricorrere, oltreché al citato La Mura, anche Pietro Zerri, Antonio De Bernardi, Francesco Paolo Conte, Enrico d’Angelis, Marilena Terrieri e Giuseppe Racca.

Il ricorso, presentato tramite l’avvocato Evaristo Maria Fabrizio, andava contro Comune di Formia, Ufficio Centrale, Commissione Elettorale e Prefettura di Latina e nei confronti del Sindaco Taddeo e di tutti i candidati eletti alla carica di Consigliere Comunale nelle liste a suo supporto.

I ricorrenti chiedevano l’annullamento del Verbale dell’Ufficio Centrale del 19 ottobre 2021 recante la proclamazione – a seguito di ballottaggio – del Sindaco del Comune di Formia e del Consiglio comunale e dei Verbali delle operazioni relative al turno di ballottaggio dell’Ufficio Elettorale.

Gianluca Taddeo
Gianluca Taddeo

Secondo i ricorrenti, le consultazioni erano state caratterizzate da numerose irregolarità – dalla mancata corrispondenza del numero di schede autenticate, alla presenza di schede elettorali con indicazione di candidati diversi rispetto a quelli acceduti al ballottaggio, alla sostituzione di un presidente di Commissione durante le operazioni di voto – che avevano inficiato la trasparenza e la correttezza dell’operato dei componenti del seggio elettorale e, per l’effetto, dell’intera tornata elettorale e che ha condotto ad un risultato che non corrispondeva alla volontà espressa dagli elettori di Formia: la proclamazione a Sindaco dell’odierno controinteressato, difatti, sarebbe avvenuta in spregio alla normativa posta a presidio e tutela dell’accertamento della reale volontà degli elettori.

Diverse quindi le violazioni contestate e sottoposte all’attenzione del Tribunale amministrativo tra cui, ricordavano i ricorrenti, l’episodio più grave avvenuto proprio durante il turno di ballottaggio che ha visto vincere Taddeo su La Mura per un’incollatura: appena 38 voti.

Si trattava della circostanza per la quale il Presidente di un seggio del quartiere San Pietro-San Giulio, alla scuola “Mattei”, fu sostituito per alcune irregolarità nello svolgimento delle operazioni di voto. Da ciò che risultava, al momento del voto, sarebbero state trovate nel seggio schede elettorali di persone non presenti fisicamente. Il rischio era che quelle schede elettorali fossero lì per un voto non consapevole su questo o quel candidato. “Il Presidente della sezione – sottolineavano nel ricorso al Tar gli esponenti politici – sarebbe stato colto dalla forze dell’ordine che si trovavano a presidio della scuola elementare “Mattei” (ove era ubicato il seggio) in un tentativo di “broglio”.

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