San Felice Circeo, l’associazione “Il Fortino” interpella il Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini sull’ipotesi di distruzione del patrimonio archeologico di epoca romana in merito al Portico di Gamma
L’associazione territoriale di Giulio Schisani ha scritto una lettera al Ministro Franceschini, interpellando anche la Soprintendenza, il Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e il sindaco Giuseppe Schiboni sul Portico di Gamma.
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Secondo l’associazione non è più tollerabile “continuare a gestire in questa maniera, l’inestimabile e irripetibile patrimonio storico, archeologico, artistico e culturale di San Felice. Ecco perché, dopo aver evidenziato il possibile danno, chiede di verificare la correttezza, anche per le istanze della tutela di beni culturali, dell’intero iter documentale/autorizzativo per il nuovo fabbricato, condotto da parte del Comune di San Felice Circeo e dalla Soprintendenza, impostato sulla demolizione di fabbricato esistente. Individuando eventuali e specifiche responsabilità”.
“Il Fortino” ritiene che sia opportuno “eseguire una dettagliata ricognizione con mappatura ad ampio raggio dell’area interessata, estesa alle aree limitrofi, possibilmente con il supporto di un drone, per identificare puntualmente le ubicazioni di resti antichi (che oltre ad essere visibili percorrendo Via Marco Emilio Lepido e Via Monte Morrone, compaiono anche sulle foto satellitari di Google maps). Nello specifico ci riferiamo all’area circostante il sito archeologico della villa di Marco Emilio Lepido, tutta Via Marco Emilio Lepido, Via Monte Morrone, chiesa dell’Annunziata, sito Neanderthal. Rendendo noti i risultati delle medesime anche alla cittadinanza”.
“Ripensare in maniera amplia e completa – continua una nota ben dettagliata dell’associazione – la tutela dei beni storici/archeologici del Circeo superando il criterio riduttivo della sola particella catastale, trattandosi di un’intera area disseminata di beni da studiare, censire, valorizzare e rendere fruibile; area sulla quale purtroppo sono aumentati considerevolmente interventi edilizi realmente discutibili, tutti regolarmente autorizzati? Basta percorrere Via di Marco Emilio Lepido per rendersi conto di quello che sta accadendo a lato e nelle adiacenze di beni archeologici noti e ben visibili”.
“Definire – inoltre – uno specifico Piano di Valorizzazione Territoriale, fondato sui beni culturali al quale siano chiamati a partecipare cittadini, tecnici, volontari e professionisti; piano che accolga i risultati di una più ampia ricognizione del territorio”.
“Ci auguriamo che questo evento contro il patrimonio, non rimanga impune e finisca nel dimenticatoio collettivo, come è già accaduto precedentemente; per questo chiediamo un intervento coordinato, tempestivo e tangibile .
Non si può rimanere indifferente davanti a situazioni del genere, lo dobbiamo ai nostri giovani, è necessario agire tenendo ben presente il concetto di bene comune e la condivisione con i cittadini di una visione per uno sviluppo sostenibile, per noi possibile soltanto se si posa l’attenzione sui beni storico/artistico e archeologico di cui il Circeo è dotato. Se non ora, quando?”.