SACIDA-CAMPOVERDE, LA PROPOSTA: “AREA A RISCHIO DI CRISI AMBIENTALE”

Regione Lazio

“Chiediamo di verificare ed eventualmente individuare nella zona di Sacida-Campoverde una area a rischio di crisi ambientale, dopo aver accertato l’esistenza di un elevato rischio di crisi ambientale per la compresenza di vari impianti industriali, inspiegabilmente autorizzati tra aree residenziali”

Rosalba Rizzuto per Aprilia Libera, Carmen Porcelli per La Città degli Alberi e Andrea Ragusa per Cittadini Pentastellati-Grillini Apriliani hanno sottoscritto una richiesta inviata al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, all’assessore all’Ambiente della Regione Lazio, Massimiliano Valeriani e al Presidente della Commissione le misure per l’eliminazione o la riduzione dei fenomeni di inquinamento e di squilibrio ambientale “Rifiuti Urbanistica e Politiche” abitative Marco Cacciatore affinché nella zona di Sacida venga approvato, attraverso la legge regionale n.13 del 19 luglio 2019 Disciplina delle aree ad elevato rischio di crisi ambientale.

“Abbiamo appreso che nell’ultimo bilancio regionale sono stati stanziati ulteriori fondi a sostegno di questa legge, forse è il caso di valutare ed approvare il relativo piano di risanamento, avviando l’indagine epidemiologica e il monitoraggio ambientale che da anni i residenti della zona richiedono. Solo così si potranno individuare per l’eliminazione o la riduzione dei fenomeni di inquinamento e di squilibrio ambientale“.

“Si tratta di uno strumento attraverso il quale la Regione individua gli ambiti territoriali caratterizzati da elevato rischio di crisi ambientale, in considerazione della presenza di gravi alterazioni degli equilibri ecologici nel suolo e sottosuolo, nell’atmosfera, nelle acque superficiali e sotterranee compresi i sedimenti fluviali, lacuali e marini ove sussiste una elevata concentrazione di stabilimenti industriali. Chiediamo di intervenire in un quartiere privo dei servizi primari indispensabili alla sicurezza e alla salute pubblica, quali rete fognaria, impianto di depurazione, rete idrica collegata all’acquedotto, rete viaria in sicurezza a servizio del quartiere e relativa illuminazione, ove tutte le strade sono pubbliche, ma molte non asfaltate, né illuminate”.

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