No vax all’Asl di Latina: l’azienda sanitaria locali proroga la sospensione a carica di tre dipendenti per altri sei mesi
Nella provincia dove oggi 30 dicembre si è toccato il record di contagi dall’inizio della pandemia (734 nuovi casi) e una cifra impressionante di ricoveri (21 nella giornata di ieri registrati dal bollettino Asl), non è solo il Covid a imperversare. Ci sono, ad esempio, anche i dipendenti Asl che continuano a non sottoporsi al vaccino che, certo, non rende immuni dal contagio al 100%, visti i numeri, ma che ha ridotto, dati alla mano, considerevolmente il numero di morti, terapie intensive e ricoveri rispetto all’anno scorso.
L’Azienda Sanitaria locale ha appena licenziato una delibera con cui proroga per sei mesi, fino a giugno 2022, la sospensione a carico di alcuni dipendenti, nelle specifico medici convenzionati. Alcuni di loro sono medici di famiglia, già sospesi con tre delibere del novembre scorso perché non hanno adempiuto all’obbligo vaccinale. In tutto, secondo i calcoli derivanti dalle delibere per cui i nomi dei medici sono omissati, sarebbero otto medici: tra cui cinque medici di medicina generale e due chirurghi.
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Sospesi anche dall’Ordine professionale, all’Asl non risulta che i medici si siano vaccinati e per questo – come dispone la delibera firmata dal Direttore Uoc Personale Giovanni Bernardi e dalla Dirigente Uos Trattamento Economico Maria Grazia Favale – avranno la sospensione dello stipendio fino al 14 giugno 2022, compresa la circostanza di non poter più rientrare in servizio.
Nell’Albo Pretorio, proprio oggi, è stato affisso dall’Asl di Latina anche il caso di una revoca della sospensione: si tratta di un dipendente che, dopo essere stato sospeso per non aver adempiuto all’obbligo vaccinale, ci ha ripensato e ha proceduto a farsi inoculare la dose del siero anti-Covid.
E non si tratta di un medico.