Fotovoltaico: Regione approva mappatura delle aree idonee per gli impianti, intanto ne vengono approvati altri due in provincia di Latina
È difficile, al momento, comprendere quanti sono. Soprattutto, diventa arduo individuare dove finisce la libera iniziativa dei privati e comincia la volontà regolatoria degli Enti. Lo scorso 17 novembre, la Regione Lazio ha approvato la delibera dell’Assessorato alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale che, in attuazione del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima 2030 (PNIEC), istituisce il Gruppo Tecnico Interdisciplinare (GTI), che ha il compito di individuare nel territorio regionale le aree idonee e non idonee ad ospitare gli impianti da Fonti Energetiche Rinnovabili (FER), al fine di contribuire al conseguimento degli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili al 2030.
“Con questo provvedimento parte ufficialmente il processo di mappatura del Lazio per garantire uno sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili coniugandolo con la tutela dei nostri territori e delle loro peculiarità – così ha dichiarato Roberta Lombardi, assessora regionale alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale.
Un’esigenza necessaria visto lo “zampillare” di impianti di rinnovabili di cui si apprezza la capacità di inquinare meno nel periodo di breve e medio termine, ma non sulla lunga distanza: troppe fonti divergono sulla durata delle strutture, troppe fonti allarmano o meno sul possibile inquinamento futuro.
Ad ogni modo, non solo la Regione ha iniziato un iter di conoscenza e regole, tanto è che, in provincia di Latina, il Comune della seconda città pontina, Aprilia, tramite il proprio Consiglio Comunale, a marzo scorso, ha approvato all’unanimità una delibera per individuare le aree non idonee all’installazione degli impianti fotovoltaici a terra in zona agricola.
Inoltre, a ottobre scorso, è stata approvata una delibera di Giunta che ha istituito uno schema di convenzione per chi vorrà realizzare una struttura di fonte rinnovabile: in sostanza chi realizzerà gli impianti fotovoltaici in zona agricola sarà chiamato ad opere compensative.
È evidente, quindi, che più di un ente – forse ancora pochi almeno per quanto riguarda la provincia di Latina – si sta ponendo il problema di autorizzazioni rilasciate alla leggera e, soprattutto, della questione dello smaltimento futuro di impianti che, prima o poi, saranno superati da altra tecnologia.
A fronte di una non totale comprensione del problema futuro, gli Enti, in un cortocircuito “bipolare”, continuano, però, a rilasciare autorizzazioni.
Ne sono prova due impianti appena sottoposti alle competenze di Regione Lazio e Provincia di Latina: si tratta, per quanto riguarda la Regione, di una procedura di verifica di assoggettabilità al procedimento di valutazione di Impatto Ambientale afferente a un impianto fotovoltaico “Sundream” da 906,4 Kwp in località Mazzocchio, a Pontinia. L’impianto proposto dalla società SOLO ELEMENTS SRL ha ricevuto dalla Regione un’archiviazione della procedura di valutazione, ossia un sostanziale prima via libera che dovrà ora passare sotto il vaglio di Provincia di Latina e Comune di Pontinia.
L’altro impianto fotovoltaico è invece una struttura che sorgerà nel Comune di Terracina denominato “Terracina 3” di potenza pari a 3969 Kw sito in Via Migliara 57. La ditta proponente è la El 1.0 srl con sede a Trento. Escluso anch’esso dalla valutazione d’impatto ambientale, l’impianto ha ottenuto una conclusione positiva della conferenza dei servizi a cui erano chiamati i vari enti coinvolti per esprimere pareri e note sul progetto. Silenzio assenso da parte del Comune di Terracina.
Un viatico anch’esso positivo alla prossima autorizzazione unica che verrà concretizzata dal successivo atto della Provincia.
Due esempi, quelli di Terracina e Pontinia, rispettivamente datati 15 e 16 novembre, che dimostrano di come questo tipo di impianti non diano troppa preoccupazione (o forse non ne danno alcuna), dal punto di vista ambientale, agli Enti che – il caso della Regione lo dimostra – dichiarano anche l’archiviazione di valutazioni d’impatto ambientale.
Eppure, se Regione stessa, nei suoi organi politici, e Comune di Aprilia, iniziano percorsi di screening sugli impianti di rinnovabili, un motivo ci sarà, considerato che, come accennato, non si sa al momento quale risulterà l’impatto ambientale di questo tipo di impianti nel futuro.