Impianto di trattamento rifiuti a Castelforte: chiesto al rinvio a giudizio per l’ex direttore Ciclo rifiuti della Regione Lazio Flaminia Tosini
Il pm capitolino Alberto Galanti ha chiesto il rinvio a giudizio di Flaminia Tosini, ex super dirigente della Regione Lazio nel settore del Ciclo dei Rifiuti, coinvolta insieme al patron delle discariche di Civitavecchia e Roccasecca Valter Lozza in un’inchiesta per concussione, corruzione e turbata libertà di procedimento di scelta del contraente.
Dalle indagini che hanno portato agli arresti domiciliari (poi revocati) l’ex potente Direttore Area Rifiuti della Regione Lazio Flaminia Tosini e l’imprenditore proprietario di due discariche su tre nel Lazio, Roccasecca e Civitavecchia, Valter Lozza, nonché concessionario pubblicitario di Latina Editoriale Oggi, parrebbe che tre Tmb laziali, tra cui quello di Castelforte controllato dalla Csa, accolgano o abbiano accolto materiali non autorizzati.
In uno dei filoni dell’inchiesta sui Tmb, al centro delle attenzioni della Procura romana c’è l’ipotesi di traffico di rifiuti e violazioni ambientali per aver autorizzato il centro di trattamento meccanico di Castelforte.
L’impianto de Csa d Castelforte, Centro servizi ambientali, secondo l’accusa, avrebbe accolto non correttamente rifiuti da trattare. Irregolarità anche sugli scarti inviati in discarica, tra cui quella gestita dalla Mad di Roccasecca controllata da Lozza.
Ad essere indagati anche gli amministratori del Csa, Antonio ed Enrico Giuliano, e il titolare del laboratorio Grasi di Frosinone, responsabile delle analisi sulla qualità del materiale trattato. Secondo la Procura, sulla base di certificazioni non corrette, sarebbero entrati nell’impianto del sud pontino rifiuti speciali e pericolosi insieme a quelli propriamente autorizzati.
L’ex Dirigente Tosini avrebbe dato l’ok all’impianto di Castelforte violando lo stesso Piano regionale da lei concepito.
Peraltro, la scorsa settimana, il pm Galanti si è visto dare ragione dalla Corte di Cassazione sul ricorso presentato in ordine al diniego di sequestro del Csa di Casteforte che rischia, pertanto, i sigilli. Sarà ancora una volta il Tribunale di Roma, che aveva respinto la richiesta di sequestro, a pronunciarsi.
In questa indagine, a rischiare il processo sono oltreché Tosini e gli imprenditori Antonio ed Enrico Giuliano, anche Marco Steardo, Ruggiero De Fazio e Felice Rea.