COMUNALI LATINA, LA CAPOLISTA LBC ORTU LA BARBERA: “LA PERSONA AL CENTRO”

Elettra Ortu La Barbera
Elettra Ortu La Barbera

La persona al centro: sui temi della salute, dell’amministrazione, dei diritti. Elettra Ortu La Barbera (capolista LBC): “Come candidata e come medico al fianco del sindaco Coletta per una città sempre più attenta”

LA NOTA – Elettra Ortu La Barbera, segretaria di Latina Bene Comune e candidata al consiglio comunale di Latina per Damiano Coletta sindaco, prende spunto dal G20 della Salute che si è tenuto a Roma qualche giorno fa per alcune riflessioni e proposte per la città.

“La persona al centro. È stato uno dei cardini dell’azione amministrativa di LBC, ma è anche uno dei pilastri del programma per i prossimi cinque anni e della nostra visione politica – spiega la candidata – La persona al centro significa: una visione condivisa e partecipata di città, rispetto dei diritti personali e civili, servizi rivolti alla persona non in forma meramente assistenzialistica ma come risposta ai bisogni, con parità di accesso.

Qualche giorno fa a Roma si è tenuto il G20 della Salute, di cui l’Italia detiene la presidenza da circa un anno, il più emblematico a causa della pandemia. Un ruolo strategico in ambito europeo di cui l’Italia deve essere fiera.

I temi emersi non possono che essere condivisibili e possono essere facilmente ricondotti a livello locale: la pandemia ha mostrato le fragilità della nostra sanità territoriale ma anche la sua capacità di reazione, e le disuguaglianze sociali come prioritarie aree di intervento. 

Gli obiettivi di sviluppo sostenibile del G20 hanno subìto un ritardo a causa del Covid, ma ciò che è emerso è che bisogna rinforzare l’approccio “one health” ovvero un concetto olistico di salute umana, animale e  ambientale come determinanti della nostra salute e del nostro benessere. In questo contesto hanno una importanza strategica le scelte politiche dei territori, che non possono non tenere conto di questi elementi, e che devono dotarsi di una integrazione fondamentale tra le istituzioni, quella Sanitaria e quella Comunale.

Un tipo di integrazione che a Latina è stata una novità messa in campo dal nostro sindaco Damiano e che oggi è attualità. Durante la pandemia il sindaco ha costituito – insieme alla Asl, alla Prefettura, alla Regione e alle forze dell’ordine – quella cabina di regia fondamentale e non scontata per la gestione di una emergenza sanitaria senza paragoni. Il sindaco è stato punto di riferimento per i cittadini, quella voce della sera che rassicurava e allo stesso tempo aggiornava in tempo reale, con schiettezza e sensibilità, sulla situazione di Latina mentre eravamo tutti chiusi in casa. È stato il sindaco che chiamava le famiglie dei malati, senza clamore, per una parola di conforto e facendo davvero sentire vicina l’istituzione Comune alle persone. Questo non va dimenticato, ma soprattutto è un patrimonio che non va perso: con Latina Bene Comune la persona sarà sempre al centro. Ma lo è stata anche prima della pandemia, con la rivoluzione positiva dei servizi sociali e la rimodulazione del progetto dell’Alta Diagnostica che ha messo a disposizione di tutti – all’interno dell’ospedale Goretti – una eccellenza e che ha rappresentato un’arma in più, assolutamente strategica, anche nel corso della pandemia stessa. E la persona sarà al centro ancora di più con il progetto del Distretto della Salute.

Gli strumenti: sono un altro tema importante, perché anche in questo caso il  Covid ci ha mostrato che un sistema sanitario solido offre una importante rete di protezione per i cittadini e che un accesso facile e rapido alle cure, e alla prevenzione con i vaccini, gioca un ruolo fondamentale, come è avvenuto ad esempio nella Regione Lazio per la campagna di immunizzazione. 

Il ruolo delle strutture di assistenza e di supporto e della integrazione con quelle di secondo livello e con gli ospedali rappresenta una risposta adeguata ai nuovi bisogni di salute, che spesso riguardano le patologie croniche e talora si confondono con i bisogni sociali e con le fragilità. Gli strumenti, quali la raccolta dati e la tecnologia digitale, dovrebbero essere in grado di garantire le cure e quindi il diritto alla salute ma anche la qualità delle cure: perché tutto ciò che è misurabile garantisce controllo e qualità. 

Una visione di salute moderna non può non tenere conto della “persona al centro” ma anche della sostenibilità sociale e ambientale. Il ruolo del sindaco in questo ambito è fondamentale: Damiano Coletta ha già dimostrato di avere questa visione e di saperla gestire. Come candidata e come medico sono al suo fianco e ritengo non possa esserci scelta migliore per la nostra città”.

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