Stabilimenti balneari della provincia di Latina ai raggi x dei Carabinieri Nas. I militari hanno effettuato controlli in tutta Italia
I Nas di Latina pontino hanno passato al setaccio 22 stabilimenti balneari, da cui sono risultati in 8 non in regola: contestato violazioni amministrative per carenze igienico-sanitarie e per il mancato rispetto delle norme riferibili all’emergenza epidemiologica da Covid-19 per un importo pari ad 3.900 euro.
Sono stati inoltre sequestrati 440 chili di prodotti alimentari per i quali non è stata dimostrata la tracciabilità.
In totale, su tutto il territorio nazionale, sono state rilevate dai Nas irregolarità in uno stabilimento balneare su 3 e disposte 21 chiusure. È questo l’esito della campagna di controlli compiuti dai Carabinieri dei NAS, d’intesa con il Ministero della Salute, nei lidi e relativi esercizi di ristorazione sul mare e sui laghi.
In tutto 886 controlli su tutto il territorio nazionale per verificare in particolare l’attuazione delle misure di contenimento alla diffusione da Covid-19: dal corretto distanziamento degli ombrelloni all’uso delle mascherine, dalla presenza di dispenser per la disinfezione delle mani ai sistemi per la rilevazione della temperatura corporea.
Sono state le gravi carenze igienico sanitarie riscontrate nelle aree adibite alla ristorazione, alla preparazione dei pasti e alla conservazione degli alimenti a portare alla chiusura e alla sospensione delle 21 attività. In questo ambito sono state in tutto 258 le situazioni di irregolarità riscontrate , il 29% degli esercizi ispezionati. Deferite 17 persone all’Autorità giudiziaria e 217 a quella amministrativa, e sequestrati oltre 1,3 tonnellate di prodotti alimentari e materie prime destinati alla preparazione dei pasti, principalmente riconducibili a prodotti a base di pesce, per un valore complessivo di circa 77 mila euro.
In molti casi, sono stati scoperti alimenti, pronti per la somministrazione alla clientela, in cattivo stato di conservazione, con validità scaduta ,privi di qualsiasi indicazione utile a stabilirne le origini e la tracciabilità o sottoposti ad arbitrarie procedure di congelamento,senza seguire le corrette procedure. Sono state riscontrate anche carenze igieniche e strutturali degli ambienti e dei locali adibiti alla preparazione e somministrazione dei pasti, spesso rimediati in spazi ristretti, privi dei minimi requisiti per garantire condizioni ottimali di funzionamento, interessati da sporco pregresso e non sottoposti alle manutenzioni ordinarie e straordinarie. Le 351 violazioni complessive contestate, per un ammontare di sanzioni paria 202mila euro, hanno riguardato numerosi episodi di inosservanza alla normativa per la prevenzione della diffusione epidemica, come l’assenza di cartellonistica informativa per gli avventori e la mancanza delle periodiche pulizie e sanificazioni. I NAS assicurano che i controlli proseguiranno per garantire la salute dei cittadini e la sicurezza del consumatore.