INTESA ANTIMAFIA TRA COMUNE E PREFETTURA DI LATINA: GIRO DI VITE SU EDILIZIA E CONCESSIONI

Intesa tra Comune e Prefettura di Latina per la legalità e la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata

Il 15 luglio, la Giunta Coletta ha approvato la delibera con cui dà il via libera allo schema di intesa per la legalità e la prevenzione dei tentativi d’infiltrazione della criminalità organizzata sottoscritta tra l’Ente di Piazza del Popolo e la Prefettura.

Sin dallo scorso anno – si legge nella delibera votata dalla Giunta – è stato intrapreso un dialogo con la Prefettura nel quale è stato condiviso l’intento di giungere alla stipula di un protocollo allo scopo di innalzare il livello di efficacia dell’attività di prevenzione delle infiltrazioni criminali nell’attività della Pubblica Amministrazione prevedendo, in particolare, l’estensione del sistema del controlli prefettizi antimafia ad ambiti/provvedimenti/atti o per importi ulteriori rispetto a quelli per i quali tali controlli sono già previsti come obbligatori per legge.

Si queste basi, si sono svolti incontri, tra rappresentati della Prefettura e del Comune di Latina, che hanno dato vita a un complesso percorso istruttorio attraverso attività di studio, di analisi delle esperienze vissute in merito da altri Enti Locali e da altre Prefetture, di confronto con la Dirigenza dell’Ente che ha fornito utili spunti e indicazioni circa gli ambiti e gli strumenti di interesse.

L’atto d’intesa mira ad estendere i controlli antimafia così da incrementare le misure di contrasto e prevenzione dei tentativi di infiltrazione mafiosa nei settori degli appalti pubblici, dell’urbanistica e delle attività economico-commerciali.

È il Comune, tramite tale intesa composta da 10 articoli comprese le disposizioni finali, a impegnarsi a richiedere l’informazione antimafia per gli appalti e le concessioni di lavori pubblici di importo superiore ai 250mila euro, per i contratti relativi a servizi e forniture di importo superiore a 150mila euro e i subappalti e subcontratti di lavori e altri servizi superiori ai 50mila euro.

L’impegno dell’Ente è quello di inserire nei bandi e contratti un’apposita clausola che impone ai contraenti di comprovare l’iscrizione o la relativa richiesta negli elenchi riferibili alla lista bianca (white list) della Prefettura. Così dovrà fare l’eventuale aggiudicataria dell’appalto nei confronti di ogni subcontraente o fornitore di tutto il processo di filiera.

Controlli da parte dell’Ente anche sul versante della regolarità contributiva e fiscale delle imprese appaltatrici e sul lato lato della sicurezza delle condizioni di lavoro delle maestranze impiegate, della salute e dell’ambiente.

Importante anche l’articolo 6 dell’intesa Comune-Prefettura: qui, al fine di garantire la tracciabilità dei flussi finanziari nell’ambito dei rapporti contrattuali connessi con l’esecuzione di lavori e con la prestazione di forniture o servizi, così da prevenire fenomeni di riciclaggio, il Comune è chiamato non solo a rispettare le norme in essere ma anche a inserire, nei contratti d’appalto o nelle concessioni, l’obbligo a carico dell’appaltatore o del concessionario di effettuare i pagamenti relativi all’esecuzione del contratto o della concessione “esclusivamente per il tramite di intermediari”.

Sarà obbligo, inoltre, da parte dell’aggiudicatario di fornire all’Ente l’elenco delle imprese coinvolte nel piano di affidamento dell’esecuzione dei lavori, servizi o forniture.

Sugli appalti urbanistici, il Comune chiederà le informazioni antimafia alla Prefettura nei casi di convenzioni di lottizzazione attraverso le quali i soggetti privati cedono al Comune stesso le aree del territorio da destinare a uso pubblico dopo aver realizzato, a proprie spese, le opere di urbanizzazione primaria e secondaria. Stretta anche sulle attività commerciali, in particolar modo nei settori di ristorazione, stabilimenti balneari, intrattenimento e sale giochi-scommesse. Nel caso di informazioni antimafia “ostative”, il Comune, il cui compito è di comunicare ai richiedenti l’intesa antimafia già all’atto di presentazione della Scia o altra istanza autorizzatoria, avvierà procedura di decadenza, così come per gli altri settori succitati.

Per lavorare – così come viene stabilito nelle clausole (in tutto sono sei) dell’intesa firmata dal Sindaco Damiano Coletta e dal Prefetto Maurizio Falco – le imprese dovranno dichiarare di essere a conoscenza di tutte le norme pattizie dell’intesa.

L’approvazione da parte della Giunta dello schema di protocollo d’Intesa, già trasmesso dalla Prefettura al Ministero dell’Interno per le valutazioni di
competenza
– dichiara l’assessore alla Legalità e Vice Sindaco, Maria Paola Brigantivuole introdurre uno strumento innovativo per il nostro territorio destinato a migliorare il lavoro sinergico delle istituzioni nella lotta alle infiltrazioni mafiose del nostro territorio nei settori a rischio“.

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