COMPRESSA EXPRESS, OSSICODONE E RICETTE FALSE: 7 CONDANNE PER I FONDANI

Compressa Express: disposte le condanne per il gruppo di Fondi scoperto l’anno scorso, al centro della vicenda sempre l’ossicodone e le ricette false

Dopo l’inchiesta denominata “No Pain”, il farmaco col principio attivo dell’ossicodone – un medicinale ad azione stupefacente e dato di solito a pazienti oncologici – è sulla bocca di tutti per via dell’arresto di un medico di Sabaudia e del coinvolgimento di due noti professionisti pontini.

Leggi anche:
OPERAZIONE PAIN: DOPING, MORTE SOSPETTA E IL PORNO ATTORE CHE INGUAIA L’AVVOCATO

Ma l’ossicodone entrò in un’altra vicenda molto allarmante durante il lockdown primaverile dell’anno scorso. Furono sempre i Nas guidati dal Capitano Felice Egidio – con l’ausilio dei Carabinieri di Latina, Terni e Frosinone – a intercettare un sodalizio di Fondi dedito al reperimento di ricette false al fine di ottenere l’ossicodone.

Il 22 aprile 2020, scattò l’esecuzione di 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di Fabio BartolomeiTiziano Di NolaAlessandro MatteoliClaudio Grossi, e 3 ordinanze agli arresti domiciliari nei confronti di Damiano NocellaAlessandra De Santis e Luigi Faticato, emesse dal Gip del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario. Tutti residenti nel comune di Fondi e gravati da precedenti penali specifici.

Reati di ricettazione e falso materiale in certificazioni mediche, truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale e detenzione illecita di sostanze stupefacenti per finalità di spaccio contestati dal Procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e dal sostituto procuratore Valentina Giammaria.

Leggi anche:
OPERAZIONE “COMPRESSA EXPRESS”: TRAFFICO DI FARMACI STUPEFACENTI, TRUFFATI MEDICI E ASL, 7 ARRESTI A FONDI

L’indagine prese le mosse da alcune verifiche sulla corretta dispensazione di medicinali presso varie farmacie pontine, che hanno posto in evidenza un eccessivo e immotivato volume di prescrizioni del farmaco oppioide semisintetico.

La falsità materiale delle ricette, compilate e firmate dagli imputati odierni, risultava facilitata dall’apposizione dei timbri sottratti in precedenza agli ignari medici. I sette facenti parte del gruppo fondano, attraverso il surrettizio procacciamento del farmaco a base stupefacente, inducevano anche in errore I’A.S.L. di Latina che, di conseguenza, corrispondeva alle farmacie, quale corrispettivo per il rimborso delle ricette, circa 20mila euro di denaro pubblico.

Oggi, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Giorgia Castriota li ha condannati tutti e sette: 3 anni e 8 mesi di reclusione per  Fabio Bartolomei, Claudio Grossi e Luigi Faticato; 3 anni e 4 mesi per Tiziano Di Nola, Damiano Nocella, Alessandro Matteoli e Alessandra De Santis. Pene ridotte rispetto alle richieste del Pm Giammaria che per i primi tre aveva chiesti oltre 7 anni.

Articolo precedente

PROGETTO UPPER A LATINA: FIRMATI 5 PATTI DI COLLABORAZIONE

Articolo successivo

LATINA, FIBROMIALGIA: APPROVATA MOZIONE IN CONSIGLIO COMUNALE

Ultime da Giudiziaria