Terracina: dissequestrato il noto stabilimento balneare Piccola Oasi sul lungomare in viale Circe
Il 16 marzo scorso, su disposizione del Sostituto Procuratore di Latina Giuseppe Miliano, anche a seguito di accertamenti partiti su segnalazione del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco che avevano rinvenuto nei giorni scorsi un serbatoio GPL interrato sul lungomare, fu sequestrato lo stabilimento “Piccola Oasi” ubicato sul lungomare di Terracina.
Secondo la Procura e i militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Terracina, risultavano carenti i titoli edilizi e demaniali ed i presupposti di legge per la loro emissione, soprattutto in relazione all’aumento delle superfici coperte e delle volumetrie. Una circostanza in contrasto con il Piano di Utilizzazione degli arenili ed in violazione dei Piani Paesaggistici e di tutte le norme poste a tutela del paesaggio e dell’ambiente marino e costiero.
Lo stabilimento Piccola Oasi, sito in Viale Circe XXIV Traversa, è una delle unità locali della Gimava Srl che, a quanto risulta, al mese di ottobre 2020, l’avrebbe ceduta in affitto, nel mese di giugno 2020, al gestore Oasi Sea Park srls che risulta completamente estranea alle indagini.
Secondo l’indagine coordinata dalla Procura di Latina, risultano indagati l’amministratore della Gimava, Giovanni Sciscione, e Giuseppe Paravani, per reati di natura edilizia, falsità ideologica e abusiva occupazione di spazio demaniale (codice della navigazione).
Oggi, però, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Pierpaolo Bortone ha disposto, su istanza della difesa, e per attenuazione del periculum, il dissequestro e la restituzione dei manufatti e delle opere in favore della società “G1MAVA S.r.l.”. Una decisione che ridimensiona l’indagine che aveva portato al sequestro preventivo.
Secondo il decreto del Gip Bortone, che ha esaminato il permesso a costruire risalente all’8 maggio 2007 e il provvedimento autorizzativo unico datato 30 aprile 2008, emerge che parte delle opere in contestazione erano state oggetto di autorizzazione. Peraltro, la metratura delle opere attuali sarebbe inferiore a quella delle opere precedentemente autorizzate nel 2008. Inoltre – elemento che deve aver pesato molto sulla decisione, nonostante il parere negativo del Pm – la mancata rimozione delle opere al termine della stagione estiva del 2020 risulta autorizzata dal comune di Terracina con nota del 30 ottobre 2020.
Per tali ragioni, secondo il Gip, sulle violazioni edilizie contestate deve svilupparsi un surplus di indagini, poiché esiste una ragione fondata di dubbio per cui le opere oggetto di sequestro possano comportare pregiudizio al bene che si intende proteggere, ossia il demanio marittimo. Per il gip, l’ipotizzato l’aggravamento del cosiddetto carico urbanistico, risulta essere “un elemento neutro sotto il profilo della offensività“.