Minturno, scuola: il provvedimento del Sindaco Gerardo Stefanelli per la fornitura di computer agli studenti trova la critica di Minturno Libera. “Così è acuito il digital divide”
LA NOTA – Con l’ordinanza n.125 del 5 gennaio scorso, il primo cittadino minturnese disponeva la sospensione dell’attività scolastica in presenza, dal 7 al 10 gennaio, presso gli istituti di ogni ordine e grado insistenti sul territorio comunale.
Se la scelta del rinvio dell’apertura delle scuole, di per sé, potrebbe essere condivisibile, non è invece comprensibile come mai lo stesso Stefanelli, “nell’ottica di superare e/o di attenuare gli effetti del digital divide e di favorire l’inclusione digitale dei nuclei familiari economicamente svantaggiati”, abbia ritenuto opportuno dover supportare solo i nuclei familiari con figli nati dal 2002 al 2006, con ISEE inferiore o uguale a 20.000,00 euro, fornendo loro un computer.
Tale indirizzo non è accettabile per diversi motivi. Innanzitutto, perché si è scelto l’anno di nascita e non le classi frequentate. Nella stessa classe ci potrebbero essere studenti nati in anni differenti (ad esempio un 2002 e un 2001 o un 2006 e un 2007), per svariati motivi come la bocciatura o la frequenza della primina, e ciò determinerebbe che, pur versando nelle stesse condizioni di disagio economico, il pc sia stato fornito solo a uno di loro e l’altro sia stato escluso semplicemente per un mero dato anagrafico imposto dal bando.
Ma a causa di questa scelta alquanto scellerata, potrebbe essersi verificato di peggio, ossia che, all’interno della stessa classe o dello stesso istituto, lo strumento informatico non sia stato fornito proprio agli studenti in condizioni economiche meno favorevoli.
Inoltre, semmai, dovevano essere privilegiati gli studenti minorenni delle scuole dell’obbligo e non i maggiorenni (ossia i nati nel 2002), dato che questi già ricevono il bonus cultura di 500 € creato proprio dal suo mentore Matteo Renzi e con il quale potevano acquistare già il pc. Ma capiamo bene che i maggiorenni si apprestano al voto.
Questa politica stefanelliana, quindi, ha finito per acuire il digital divide tra gli studenti stessi, creando una ulteriore disparità infima e incomprensibile ai loro danni. Comportamento questo in divergenza con il principio costituzionale dell’uguaglianza sostanziale di cui al comma 2 dell’articolo 3 della Carta fondamentale, che di fatti prevede che le Istituzioni si impegnino proprio ad evitare tali discriminazioni.
Infine, tale indirizzo non ci appare assolutamente in linea né con la scelta della chiusura totale delle scuole né con le finalità per cui è nata, ossia favorire l’inclusione digitale dei nuclei familiari economicamente svantaggiati superare e/o di attenuare gli effetti del digital divide.
Minturno libera chiede a Stefanelli di provvedere a estendere il bando pubblicato a settembre scorso, includendo tutti gli studenti delle scuole dell’obbligo minturnesi visto che è proprio lui ad imporre, legittimamente per carità, chiusure straordinarie, con la conseguente didattica a distanza per tutti gli studenti, degli istituti di ogni ordine e grado.
I fondi per tale integrazione potrebbero essere attinti dai fondi Covid-19 destinati al comune di Minturno, invece che impiegarne 173000 euro per il noleggio di tre bagni chimici che poco ci sembrano attinenti con l’emergenza in atto. E la cosa ci sembra abbastanza impellente, dato che non è per nulla scontato che queste siano le ultime chiusure scolastiche imposte.