L’avocato Paolo Censi, suicidatosi il 23 dicembre 2015, fu intimidito. A scriverlo è il Gip del Tribunale di Latina nel decreto di archiviazione
Secondo il giudice per le indagini preliminari che dispose l’archiviazione nel marzo 2019 per il caso Censi, l’avvocato del Foro di Latina, che morì sparandosi un colpo di pistola alla tempia nel suo studio in Piazza Buozzi, è stato “pesantemente intimidito, con la prospettazione di minacce ai suoi familiari in relazione ad incarichi ricevuti da soggetti poco raccomandabili“. A riportare la notizia è il quotidiano Latina Oggi.
Il Gip che ha archiviato ricostruisce la vicenda in relazione a quanto dichiarato, in un verbale, reso alla Direzione Distrettuale Antimafia, da Agostino Riccardo il 10 ottobre 2018: “Un’inquietante e parziale riscontro nelle dichiarazioni rese il 10 ottobre del 2018 dal collaboratore di giustizia Agostino Riccardo…L’uomo riferiva di aver ricevuto, tramite Fanciulli Giovanni, che incontrava presso un bar di Latina, un incarico da Maietta Pasquale di compiere un atto intimidatorio nei confronti dell’avvocato Paolo Censi, responsabile, di fatto, di aver fatto perdere agli stessi alcuni milioni di euro. In particolare Riccardo riferiva che Fanciulli gli aveva detto di bruciare le autovetture dell’avvocato Censi come richiesto da Maietta Pasquale, veicoli di cui nei giorni successivi avrebbe fornito modello e targa per consentire al pregiudicato di compiere l’atto intimidatorio“.
Il pentito, inoltre, ha raccontato di aver effettuato un sopralluogo per verificare se lo studio Censi si trovasse proprio in Piazza Buozzi. Nello studio e nell’auto del professionista, come noto, furono trovati gli appunti su un viaggio in Svizzera, a Lugano, che avrebbe avuto luogo l’11 dicembre 2015 pochi giorni prima della tragedia.
L’avvocato Censi aveva scritto tra gli appunti anche l’indirizzo elvetico e il numero di telefono dell’avvocato Augusto Maria Bizzini, amministratore della società svizzera Smc Trust, ossia la società “hub” delle altre società italiane e svizzere le quali, secondo la Procura che ha svolto l’inchiesta Arpalo, si scambiavano e ripulivano i soldi. Passaggi contestati dall’accusa come riciclaggio.
Ad ogni modo, risultano inquietanti le dichiarazioni di Riccardo che smentirebbero quanto dichiarato da Pasquale Maietta nella recente trasmissione “Report” su Raitre, in cui l’ex onorevole di Fratelli d’Italia aveva dichiarato di non aver mai conosciuto l’avvocato Paolo Censi. Anche se è bene precisare che il gip che ha archiviato il caso Censi ha ritenuto di non dover contestare nessuna ipotesi di reato né a Maietta né a Fanciulli.
Sia Agostino Riccardo che Renato Pugliese, i due principali collaboratori di giustizia delle storia giudiziaria pontina, sono stati inseriti tra i testimoni del processo Arpalo dove saranno ascoltati. Il processo Arpalo, che contesta associazione per delinquere, riciclaggio, reati tributari e altro a Maietta e, tra gli altri, anche a Giovanni Fanciulli (all’epoca collaboratore di Maietta), riprenderà il 16 febbraio 2021.