Sembra la fotocopia dell’ultima udienza celebratasi lo scorso 8 ottobre 2019: mancano i testimoni dell’accusa, processo rinviato all’anno prossimo
Il rinvio è stato fissato a quasi dieci mesi: 21 settembre 2021 ore 12.30.
Sembra un canovaccio ormai logoro quello del processo, su inchiesta del sostituto procuratore della Procura di Latina Giuseppe Miliano, che vede alla sbarra Vincenzo Rondoni e Bruno Landi, all’epoca dei fatti dirigenti di Ecoambiente (gestore di parte degli invasi della discarica di Montello),e l’imprenditore Nicola Colucci. Come noto, sono stati ammessi come parti civili 11 cittadini che abitano di fronte alla discarica, Regione Lazio, Comune di Latina, Associazione Acqua Pulita, Legambiente e un comitato civico. Oggi, in Aula, mancavano i due testimoni dell’accusa: Rodolfo Napoli e Attilio Novelli. Assenze, peraltro, annunciate.
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Il processo, in cui l’accusa contesta il reato permanente di “adulterazione o contraffazione di sostanze alimentari” e, in sostanza, l’inquinamento della falda che scorre sotto le aree gestite da Ecoambiente srl, arranca da tempo, anzi sin da quando sono stati rinviati a giudizio i tre imputati.
Anche ad aprile l’ennesimo rinvio, quella volta obbligato: si era in pieno lockdown quando del Covid conoscevamo solo un’ondata.
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Le indagini sulla falda millenaria di Borgo Montello sono iniziate più di dieci anni fa, con un incidente probatorio risalente al 2007, per poi proseguire, tramite altri passaggi, al rinvio a giudizio dei coimputati nel 2014 con la prima udienza del processo fissata e svolta il 16 giugno del 2015. Siamo ancora a un nulla di fatto.