Condannato a quattro anni e otto mesi di reclusione, il 39enne romano ma residente a Latina accusato di due episodi di violenza sessuale sulla pista ciclabile del capoluogo
Davanti al giudice per l’udienza preliminare Giorgia Castriota, Massimiliano Caprabianca, questo il nome dell’uomo, ha fornito la sua versione dei fatti, negando di aver aggredito le due donne assistite dagli avvocati Gianni Lauretti e Alessandro Mariani.
Due gli episodi che gli inquirenti contestano a Caprabianca. Il primo risale al 29 aprile 2018 e sarebbe avvenuto quando una donna (all’epoca 44 anni), residente a Latina, stava percorrendo in bici la pista di via del Lido.
La donna si era fermata dopo aver bucato una gomma ed era scesa della sua bici procedendo a piedi. L’uomo, in quell’occasione, secondo quanto ricostruito dalle indagini dei militari dell’Arma del comando provinciale di Latina, si sarebbe tirato giù i pantaloni masturbandosi. Subito dopo si sarebbe avvicinato alla donna sporcandole gli abiti, prima di fuggire.
Qualche giorno dopo il secondo episodio, lungo lo stesso tracciato ciclabile, nei confronti di un’altra 40enne di Latina, anche lei in quel momento in bicicletta. Sarebbe stata fatta cadere e poi palpeggiata.
Il pubblico ministero Martina Taglione, al termine dell’esame dell’imputato, ha chiesto 5 anni di reclusione. Richiesta ridotta di appena 4 mesi: 4 anni e 8 mesi totali a carico di Caprabianca.
L’uomo è stato condannato anche alle spese: 2mila euro più Iva e cassa previdenza avvocati.
