Vertice Corden Pharma tra sindacati e dirigenza, presente anche l’amministratore delegato Alessandro Zucconi
Tramite video-conferenza, Zucconi ha relazionato ai rappresentanti sindacali di come sta procedendo la lunga transizione del concordato preventivo che interessa l’azienda chimico-farmaceutica di Sermoneta, la quale, peraltro, ha fatto richiesta di altre sei settimane di Cassa COVID-19 così come previsto nell’ultimo Decreto Ristori bis tanto da arrivare a fine dicembre.
La data che in Corden tutti aspettano è quella del 22 dicembre quando l’assemblea dei creditori sarà chiamata a dare il via libera al piano concordatario. Passaggio obbligato che necessiterà di qualche giorno propedeutico all’omologazione del giudice del Tribunale di Latina.
Per tale regione, già in sede di vertice, sono stati dati i tempi di liquidazione delle somme dovute ai creditori: ad essere privilegiati i dipendenti usciti con incentivo entro tre mesi dall’omologa, i dipendenti in forza entro un anno dall’omologa e le società creditrici in 2 rate entro giugno 2024.
Sul piano più strettamente produttivo, ci sono i margini futuri per l’API CEPH per l’area ONCO, con l’ulteriore reparto ONCO 3, prevedendo un ciclo produttivo più allargato.
È stato confermato, inoltre, il passaggio della “Piattaforma ecologica” ad Itelyum – per capire è il gruppo che controlla lo stabilimento ciociaro ex Viscolube – colosso nel settore della gestione e valorizzazione dei rifiuti industriali e pericolosi, controllato dal fondo speculativo Stirling Square che, nell’inverno scorso, a febbraio, ha deciso di vendere il gruppo incaricando l’advisor Rothschild di sondare il mercato.
L’ad Zucconi ha fatto presente delle difficoltà per i rinnovi dell’Autorizzazione Integrata Ambientale e il sostanziale momento interlocutorio degli Enti.
Sul lato degli esuberi, nulla di nuovo, nel senso che il numero dei lavoratori in predicato di essere esodati non scende: siamo a 93 esuberi strutturali che, al netto di altre evenienze, non si scosteranno da tale cifra.
Il “Piano di Sviluppo” dell’azienda, subordinato all’omologa, già anticipato nell’accordo firmato in Regione, prevede fondi e finanziamenti per il rilancio industriale per milioni di euro. Le organizzazioni sindacali, sul punto, dopo aver scongiurato la posticipazione del reintegro della 14esima
mensilità congelata di un anno rispetto alla data prevista, hanno ribadito che i fondi previsti cozzano con i licenziamenti, ribadendo la loro contrarietà.
Il tavolo tra sindacati e azienda è stato aggiornato per metà dicembre.