Il Comune di Latina concede a un privato migliaia di metri cubi residenziali in cambio gratuito di verde pubblico nella zona dell’area archeologica di Satricum
A rileggere il libro dei sogni, o meglio il cambio di libro, di Latina Bene Comune, questa non è proprio un’operazione amministrativa da “cemento zero”, così come recitavano gli appartenenti al movimento civico di Damiano Coletta nella campagna elettorale per le amministrative 2016.
Nessuno scandalo od opacità dei tempi passati, semplicemente un atto consequenziale ad altri che si sono succeduti negli anni. Ma che dovrebbe far riflettere ai demagoghi di ogni colore che gli slogan da gridare, prima delle elezioni, rischiano di esporre a brutte figure se non miscelati con un sano realismo. Un realismo che significa anche edilizia e imprenditoria, compreso il rapporto con gli enti pubblici che, se trasparente, non può essere confuso e strumentalizzato in un tazebao di propaganda.
La delibera di Giunta, su indirizzo dell’Assessore all’Urbanistica Francesco Castaldo e firmata dal Sindaco e dal Segretario generale Rosa Iovinella, sostanzia, infatti, ciò che da diversi anni era in gioco: ossia lo scambio di cubature tra un privato e l’ente pubblico a Borgo Le Ferriere, con il Comune che ottiene la cessione gratuita di aree da destinare a verde pubblico a ridosso della strada provinciale in area adiacente il parco archeologico di Satricum (e a potenziamento dello stesso) e il privato che potrà usufruire di 28mila metri cubi per costruire appartamenti.
Tutto nasce dal Piano Attuativo del comprensorio “Area Archeologica Satricum” approvato con delibera dal consiglio comunale nel 2007. Successivamente, nel 2010, il Commissario del Comune Guido Nardone approva il Piano particolareggiato attuativo del comprensorio area archeologica “Satricum” e terreni limitrofi in localita’ B.go Le Ferriere, “di iniziativa privata”, redatto in conformità alla variante al Piano Regolatore per la valorizzazione dell’area della medesima Satricum.
Un atto, quello del Commissario, che prevede la cessione all’Amministrazione comunale delle aree a destinazione pubblica, previa attuazione del piano e non prima del rilascio dei permessi di costruzione. Cessioni già previste sin dal lontano 1998 tramite una delibera del Consiglio Comunale e due convenzioni col privato. Una cessione di cubature che, quindi, viene da lontano.
Da ultimo, nel 2018, il privato che intende costruire presenta al Comune una nuova proposta di progetto, apportando delle modifiche al PPE approvato nel 2010. Modifiche che vengono giudicate da uffici e Assessore comunali “migliorative dell’assetto generale del comprensorio, degli accessi e della viabilità carrabile e ciclopedonale, della distribuzione delle aree a servizi, in particolare a potenziamento dell’area destinata a parco archeologico Satricum“. Inoltre, è scritto sempre nella delibera che dà il via libera a un nuovo schema di convenzione tra Ente e privato, “non modificano le quantità delle aree destinate agli standards urbanistici, sono integrative delle quantità delle aree che verranno cedute all’Amministrazione comunale e delle opere da realizzarsi da parte del concedente“.