La Giunta di Campodimele si riunisce e delibera che procederà a querela contro i consiglieri di opposizione
Che non sia proprio un esercizio di democrazia quello delle querele lo abbiamo ribadito più volte. Al netto di diffamazioni lampanti, il diritto di critica deve essere salvaguardato. Sempre. Ma se prima le denunce per diffamazione erano rivolte solo ai giornalisti, ora, in provincia di Latina, abbiamo una nuova frontiera: la querela contro i consiglieri di opposizione da parte della maggioranza.
È proprio così che la Giunta del piccolo comune della provincia pontina, Campodimele, ha deciso, come fece la Giunta del Comune di Sperlonga (quella volta contro testate e Latina Tu che avevano parlato del Piano Integrato, leggi link di seguito), di “ricorrere al supporto di un professionista esperto in materie giuridiche, per la difesa della dignità, dell’immagine e dell’onorabilità del Comune di Campodimele e dell’intera collettività che questo rappresenta, nonché dell’Amministrazione e della struttura comunale, rispetto a qualunque forma di speculazione mediatica che abbia scopi esclusivamente denigratori o diffamatori, anche alla luce di notizie assolutamente infondate apparse sulla stampa o di false informazioni, accompagnate da pesanti commenti, diffuse attraverso social network da parte di esponenti del gruppo di minoranza“.
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L’incarico di tutelare l’immagine di Sindaco, Giunta e persino Comune di Campodimele è stato affidato all’avvocato di Aversa, Giuseppe Laudante.
I motivi? Secondo il Sindaco Roberto Zannella, il Vice-Sindaco Alessandro Grossi e l’Assessore Tommaso Grossi, che compongono la Giunta campomelana e che hanno approvato la delibera querela-opposizione, “da alcuni mesi l’Amministrazione Comunale è oggetto di ripetuti attacchi, sia sulla stampa che sul web (social network) da parte di esponenti della minoranza, estremamente gravi e lesivi dell’immagine del Comune di Campodimele, indubbiamente pregiudizievoli dell’onorabilità e del buon nome dell’attuale Amministrazione, impegnata, sin dal suo insediamento avvenuto nel 2018, ad assicurare trasparenza, legalità, buon funzionamento, efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa“.
“È indubbio – si legge in delibera – il grave discredito nell’opinione pubblica arrecato da questi interventi del tutto ingiustificati; vengono, inoltre, diffuse sui social network notizie verosimili, ma non vere, a volte del tutto infondate, che in maniera subdola e tendenziosa discreditano l’intera struttura comunale oltre che i dipendenti e responsabili dei servizi i quali vengono additati di incapacità, sulla stampa e a mezzo web con l’attribuzione di comportamenti non rispondenti alla realtà“.
Un clima che, secondo i tre amministratori, crea una “costante pressione psicologica, fonte di manifestati malesseri” che “sta seriamente minando la funzionalità degli Uffici e danneggia l’intera collettività campomelana, di cui viene dato un quadro poco lusinghiero, ingiustamente falsato all’esterno“.
Insomma, fare opposizione – al netto di diffamazioni di cui non siamo a conoscenza – sarebbe fonte di tambureggiamento psicologico che mina non solo la politica ma persino gli uffici.
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Un confine che appare superato, questo della delibera, se si ricorre alla querela conto un gruppo di opposizione – non lo citano ma si intende il gruppo di minoranza “Evviva Campodimele” – che bene o male fanno il loro lavoro. A giudicare dovrebbero essere solo gli elettori. Disporre querele, invece, fa piombare il terreno di scontro politico nelle aule giudiziarie. Un terreno scivoloso e pericoloso: come si può fare opposizione se una maggioranza si riunisce in Giunta e, con un atto pubblico, a spese della collettività (l’avvocato dovrà essere pagato dal Comune di Campodimele), si predispongono denunce per diffamazione?
Non sarebbe stato meglio se gli amministratori avessero querelato per i fatti loro? Così, ne siamo certi, della contrapposizione politica non rimane niente.