Lavori di messa in sicurezza del Carcere di Santo Stefano: a breve dovrebbero partire le operazioni con la somma urgenza
A novembre le due Conferenze dei Servizi per la messa in sicurezza degli edifici e per l’adeguamento degli approdi
Si è conclusa la riunione del Tavolo Istituzionale Permanente che ha approvato le proposte della Commissaria del Governo per il recupero dell’ex carcere borbonico di Santo Stefano, Silvia Costa. Entro ottobre, con un arco temporale di 90 giorni per l’esecuzione del lavori, condizioni meteo permettendo, si realizzeranno i lavori di “somma urgenza” nella parte interna dell’edificio carceraio, sulle torrette e sugli archi delle celle, porzioni del Bene monumentale maggiormente deteriorate ed a rischio crollo, come da relazione di Invitalia. Contestualmente verrà messo in sicurezza l’approdo della Marinella per garantire accesso sicuro agli operai, al personale incaricato ed alle operazioni di scarico dei materiali necessari per gli interventi.
Trecentomila euro è il tetto di spesa consentita per questi primi ed urgenti lavori, in conformità a quanto previsto dall’art. 148, co. 7 del Codice dei Contratti pubblici. Interventi che verranno eseguiti nel rispetto del Cronoprogramma e che sono riconducibili e funzionali agli obiettivi del CIS e costituiscono un’anticipazione dei lavori di “messa in sicurezza”, previsti nell’ambito dell’Accordo Operativo, sottoscritto il 3 giugno scorso tra il Mibact ed Invitalia. La somma stanziata rientra perciò nel finanziamento del Contratto Istituzionale di Sviluppo, previsto per il recupero e la rifunzionalizzazione dell’ex Carcere borbonico dell’isola di S. Stefano-Ventotene, sottoscritto il 3 agosto del 2017 in base alla delibera CIPE del 2016. Si tratta del primo provvedimento, tra gli altri, approvati nel corso della riunione del Tavolo Istituzionale Permanente, che si è riunito presso gli uffici del Dipartimento degli Affari Regionali, in videoconferenza, nel rispetto delle disposizioni del Dpcm del 18 ottobre scorso e successive integrazioni.
“Un grande lavoro di squadra – dichiara Silvia Costa – ha caratterizzato questi mesi nei quali con il supporto del dott. Giampiero Marchesi (Responsabile Unico del Contratto), la collaborazione del team di Invitalia e della Soprintendenza archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti ed il Comune di Ventotene, sono stati effettuati sopralluoghi, rilievi ed indagini propedeutici per i futuri interventi di “messa in sicurezza” degli edifici e degli approdi, della Marinella e dello Scalo 4, sull’isola di S.Stefano. In modo innovativo abbiamo portato avanti un processo che ha visto partecipi e protagoniste le otto Amministrazioni firmatarie del CIS – Contratto istituzionale di Sviluppo – e che ha concretamente coinvolto la comunità di Ventotene nei Workshop del 16 settembre scorso per la candidatura del Comune al Label europeo e del 17 settembre successivo, per l’ascolto e la condivisione di idee progettuali per la nuova vocazione dell’isola di Santo Stefano in un progetto integrato con Ventotene che ne è Comune, partecipato anche con lo spirito della Convenzione di Faro, di recente ratificata dal nostro Paese, nel coinvolgimento ampio dei residenti, delle Associazioni culturali, delle Istituzioni, dei possibili partner ed europeo ed euromediterraneo nell’offerta e nella fruizione delle varie attività di Alta formazione, di Didattica specializzata, di Ricerca, di Residenzialità. Da oggi sull’isola di S. Stefano abbandonata da cinquanta anni, si vedranno i primi segnali dei lavori, dell’attenzione riservata al Carcere, alle sue pertinenze, nel rispetto della sua storia di dolore e di conservazione dell’autenticità dei luoghi stessi”.
Tra i temi trattati all’ordine del giorno:
- I lavori di “messa in sicurezza”;
- L’adeguamento degli approdi all’isola di S. Stefano, due in particolare, la Marinella e lo Scalo 4, utilizzabile quest’ultimo solo con particolari condizioni meteo, tenendo conto che l’isolotto così come la vicina Ventotene sono Area marina protetta e, pertanto, isole soggette a vincoli che impongono attenti Studi di impatto ambientale. Per i quali argomenti il Tavolo ha incaricato l’Agenzia del Demanio come da Piano Operativo, per procedere alle convocazioni delle due Conferenze dei Servizi Decisorie e previste rispettivamente il 3 novembre prossimo per la “messa in sicurezza degli edifici” e il 30 novembre successivo per il progetto relativo all’intervento di realizzazione/adeguamento degli approdi. Seguirà l’indizione del bando di gara per l’appalto entro gennaio 2021 e finalmente l’apertura dei cantieri prevista, anche tenendo conto delle condizioni metereologiche, per la prossima primavera;
- La redazione dello “Studio di Fattibilità” a cura di Invitalia che si avvarrà anche del Rapporto intermedio di un task force di esperti di chiara fama, docenti universitari, come Rita Biasi – Università della Tuscia, Stefano Baia Curioni – Università Bocconi di Milano e Direttore della Fondazione Palazzo Te di Mantova, Francesco Collotti – Università di Firenze e per Marco Causi (Università Roma 3, Associazione Economia della Cultura), Alessandro Leon ed Elena Alessandrini, incaricati di fornire preziose indicazioni e che, nel recupero degli spazi, rispetterà l’identità del luogo, recando traccia della stratificazione del tempo, degli eventi, della storia di dolore e sofferenza che hanno caratterizzato i quasi duecento anni di vita dell’ergastolo e immaginando una parte espositiva, museale nell’avamposto della struttura carceraria.