Incendio alla Loas di Aprilia: è online la relazione conclusiva sul monitoraggio del suolo. Le analisi, scrivono nella relazione tecnica firmata dai due dirigenti dell’Arpa Lazio Mauro D’Angelantonio e Angiolo Martinelli, non hanno evidenziato superamenti delle concentrazioni previste dalla legge
I parametri presi in considerazione dall’Arpa e le analisi di laboratorio, che riguardavano la presenza di benzoantracene, benzopirene, benzofluorantene, crisene, dibenzopirene e diossine, non hanno rilevato criticità: i valori sono sotto la soglia di rischio.
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RELAZIONE ARPA – A seguito dell’incendio avvenuto il 9 agosto, che ha coinvolto due dei tre capannoni presenti nello stabilimento industriale della Loas Italia S.r.l., ubicato in Via della Cooperazione n. 62-66 nel territorio del Comune di Aprilia, i tecnici dell’Unità Suolo e Bonifiche di Latina, afferente al servizio Suolo e Bonifiche del Dipartimento Stato dell’Ambiente di ARPA Lazio, si sono recati in data 21 agosto, presso la zona industriale del Comune di Aprilia, per espletare le competenti attività di verifica e controllo.
Al fine di identificare le aree idonee alla conduzione di un campionamento rappresentativo, funzionale alla verifica dello stato qualitativo dei terreni potenzialmente interessati dai prodotti di ricaduta generati dalla combustione, nel rispetto delle indicazioni restituite dal modello di propagazione elaborato dal servizio SQA di ARPA Lazio, è stato effettuato un sopralluogo preliminare sul sito orientato prevalentemente verso quelle aree che risultavano maggiormente esposte a fenomeni di potenziale ricaduta.
I punti di prelievo – Via N. Tommaseo, Via Melfa, Via degli Artigiani – sono stati scelti anche in base all’accessibilità dell’area ed alla presenza di terreno naturale, privo di vegetazione, che non fosse stato rimaneggiato nei precedenti quindici giorni e dunque rappresentativo della superficie di deposizione degli eventuali inquinanti ricaduti sul suolo nei giorni successivi all’incendio dello stabilimento In relazione a ciò, sono state individuate 3 aree idonee al campionamento. Per ogni area è stato
delimitato un quadrante della superficie di circa 25 mq (5mx5m). All’interno di ciascun quadrante sono stati prelevati 10 incrementi in modalità casuale, a copertura di uno spessore di terreno di circa 10 cm (top-soil).
Al fine di massimizzare la rappresentatività del dato, gli incrementi di terreno prelevati per il confezionamento di ciascun campione, sono stati conferiti su un telo monouso in polietilene mediante l’utilizzo di paletta in alluminio scoop (opportunamente decontaminata tra un campionamento e l’altro), omogeneizzati e posti all’interno di un barattolo di vetro chiaro del
volume di circa 1 kg.
I campioni acquisiti con le suddette modalità sono stati conferiti all’interno di idoneo contenitore refrigerato e trasportati alla temperatura di 4°C presso il Laboratorio di ARPA Lazio Sezione provinciale di Latina, per essere sottoposti ad analisi chimiche, nello specifico sono stati ricercati: IPA, PCB e DIOSSINE.
Gli accertamenti analitici effettuati da ARPA Lazio, relativi ai campioni identificati con sigle “CS01” (N.R.G. 2020013273 del 21/08/2020), “CS02” (N.R.G. 2020013274 del 21/08/2020), “CS03”. (N.R.G. 2020013275 del 21/08/2020), limitatamente ai parametri analizzati e nei limiti di
sensibilità dei metodi adottati non hanno evidenziato superamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione (CSC).
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