Il Comune di Latina sborserà 47mila euro per farsi dire dall’Università Luiss di Roma quale sarà il futuro del capoluogo di provincia: ce ne era proprio bisogno?
La domanda appare retorica e sicuramente l’amministrazione bollerà l’articolo come l’ennesimo “contro”. Solo che, non avendo padroni e amici della politica (anzi), questa, lo scriviamo senza pregiudizi, è l’ennesima decisione che la Giunta Coletta prende senza che veramente si capisca dove voglia arrivare; con un commento più colorito, tale decisione è “fuffa” amministrativa.
Un elettore vota e si aspetta dall’amministrazione che il futuro della città sia disegnato da chi è stato deputato a deciderlo. Così funziona la democrazia rappresentativa. Se, poi, chi decide, decide male va a casa.
Invece, c’è l’impressione, sorretta da più fatti, che, da tempo, la Giunta del nuovo Libro sia propensa a decidere attraverso quelle che una volta si chiamavano consulenze esterne e che, da sempre, mai hanno portato a qualcosa di concreto. Quando non si voleva decidere, recitavano gli astanti della Prima Repubblica, si formava una Commissione. Oggi, a Latina, e non solo, si dà l’obolo allo studio romano (vedi Rio Martino) o alla Luiss – tutti e due eminentissimi, ci mancherebbe – per dire ai rappresentanti dei cittadini quale sarà il futuro: che sia un ambito circoscritto come un porto canale, che sia addirittura un ambito complessivo come la pianificazione strategica della città dal punto di vista storico, economico e sociale. Tutto con i soldi della collettività.
Tuttavia, un tema, quello della pianificazione o del futuro della città che dir si voglia, talmente complesso da apparire – a leggere la determina dell’ufficio dello Staff del Sindaco che destina i soldi, e prima ancora la delibera della Giunta di inizio settembre 2020 – qualcosa che sconfessa il significato stesso di “determina”. Altroché, qui siamo nell’indeterminatezza più assoluta.
Di seguito gli obiettivi della convenzione tra il Comune di Latina e la Luiss – Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli – Dipartimento di scienze storiche e socio-politiche – ICEDD (International Center on Democracy and Democratization), “finalizzata alle attività di ricerca socio economica al fine di indirizzare la pianificazione strategica della Città di Latina, con attenzione anche all’impatto economico della pandemia dovuta a Covid 19 sul territorio di Latina“.
Diagnosi della situazione di partenza;
individuazione degli assi su cui si vuole agire;
descrizione degli obiettivi che si vogliono raggiungere in modo partecipato e condiviso tra soggetti pubblici e privati;
descrizione delle azioni considerate prioritarie per ogni obiettivo all’interno di ciascun asse strategico;
indicazione per ogni azione dei soggetti attuatori, delle risorse e tempi previsti per l’attuazione, dei benefici;
stesura finale del piano.
Tutto all’insegna di “disegnare le tappe di sviluppo della città di Latina e del suo territorio dal 2020 al 2032”.
E tra un asse e una descrizione dell’asse su cui riporre le aspettative di un popolo intero, la cifra di 47mila euro è elargita con la stessa formula che fece imbestialire l’Ordine degli Avvocati per l’assegnazione della consulenza allo studio romano Brugnoletti&Associati, al fine di dirimere l’affaire porto canale di Rio Martino: la somma di 39mila euro oltre Iva al 22% per la un complessivo di 47.580 euro.
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C’era un tempo in cui il Comune di Latina, tramite la vecchia Giunta Di Giorgi, assegnava migliaia di euro per esporre in Piazza del Popolo dei leoni in gabbia. Il livello è sicuramente un altro con l’attuale amministrazione, solo che non si capisce.