Operazione Mosaico: confermata in Cassazione la condanna a quattro anni di reclusione per il terrorista islamico Abdel Napulsi
Abdel Salem Napulsi (39 anni), arrestato nel marzo 2018 a Roma nell’ambito di un’indagine a cui partecipò anche la Digos di Latina, è stato ritenuto vicino alla rete di fiancheggiatori dell’attentatore di Berlino Anis Amri.
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Il palestinese Napulsi fu il primo jihadista ad essere condannato a Roma, dopo l’accusa di autoaddestramento con finalità di terrorismo.
La rete di Napulsi era quella riconducibile ad Anis Amri, l’uomo che, Il 19 dicembre 2016, piombò con un tir lanciato ad alta velocità in un mercatino di Natale a Berlino, uccidendo 12 persone. Tre giorni dopo Amri riuscì ad arrivare in Italia, eludendo i controlli per uscire dalla Germania e passando da Olanda, Belgio e Francia a bordo di treni e pullman. Arrivato in treno a Milano da Torino, fu ucciso da due poliziotti a Sesto San Giovanni il 23 dicembre. Gli investigatori della Digos romana e pontina, nell’ambito dell’operazione Mosaico, sono risaliti al gruppo analizzando la rubrica del cellulare di Amri, che aveva passato un po’ di tempo nella zona di Latina nell’estate del 2015, ospite del suo amico Montassar Yakoubi, conosciuto durante il viaggio dalla Tunisia a Lampedusa, avvenuto nel 2011.
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