Autostrade Lazio, Galoppi: “Non c’era nessuna ragione per rinunciare all’incarico ma solo cortesia istituzionale. Querelerò manipolazioni in sede penale e civile“. L’avvocato romano, un tempo Presidente del Cda della Italy Glass di Luciano Iannotta, società al centro dell’inchiesta della DDA denominata “Dirty Glass”, fa sapere che procederà a querela dopo aver rinunciato all’incarico al vertice di Autostrade del Lazio che, il 17 settembre, Zingaretti gli ha conferito
L’avvocato Giovanni Galoppi precisa “che non ha alcun coinvolgimento personale” nei fatti al centro dell’inchiesta sull’operazione antimafia nell’ambito del quale Galoppi era stato intercettato e per il quale “non figura tra gli indagati“. La vicenda è quella della nomina dello stesso Galoppi a presidente del cda di Autostrade del Lazio, decisa e firmata dal Presidente della regione Zingaretti.
Il suo ruolo “è sempre stato circoscritto a rapporti di natura professionale tra avvocato e cliente, nel cui ambito ha assunto per un breve periodo la Presidenza senza deleghe gestorie della società Italy glass spa e la Copresidenza della associazione sportiva dilettantistica Terracina calcio“.
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Già da gennaio Galoppi aveva rimesso il mandato di presidente del cda di Italy glass. Per questo motivo, fa sapere Galoppi, “non può esistere alcun imbarazzo per il Presidente della Regione Lazio Zingaretti né per nessun altro“, come lascia invece intendere un articolo apparso su Repubblica del 25 settembre 2020.
Tuttavia a seguito delle strumentalizzazioni che si stanno delineando, “lo stesso avvocato Galoppi – senza che vi fosse alcun obbligo o ragione a riguardo – ha deciso immediatamente di rinunciare alla disponibilità manifestata per cortesia e sensibilità istituzionale e per evitare ulteriori strumentalizzazioni lesive della propria e altrui immagine“.
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Galoppi fa sapere che sta procedendo alla tutela della sua immagine professionale “nei confronti di tutti coloro che, attraverso illazioni e manipolazioni delle informazioni, hanno creato un danno enorme al professionista“, rivolgendosi all’Autorità giudiziaria civile e penale.