Rogo Loas: dopo la manifestazione di Tuteliamo 2.0 ad Aprilia, i Grillini Apriliani e i Cittadini Pentastellati mettono nel mirino gli interventi dell’assessore all’Ambiente Monica Laurenzi e, sopratutto, del Sindaco Antonio Terra. Dubbi sulla validità dell’ordinanza che intima alla Loas Italia srl di bonificare l’area dell’incendio, critiche anche sulle cifre della Progetto Ambiente e sull’inerzia dell’Ente in sede di autorizzazione dell’impianto di Via della Cooperazione
LA NOTA – Tante belle parole e tanti buoni propositi ancora da parte dei politici, dopo il malessere popolare che ha seguito l’incendio della LOAS. Il dubbio che assale ancora molti riguarda proprio l’interrogativo sull’aver fatto realmente tutto ciò che era possibile prima che il famigerato rogo divampasse e poco conta, a questo punto, se esso sia stato doloso: gli effetti sull’aria che abbiamo respirato non sarebbero cambiati in nessuno dei due casi.
Alla manifestazione molto partecipata di sabato scorso in piazza Roma abbiamo sentito parlare prima l’Assessore all’Ambiente e successivamente il Sindaco.
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Nel loro intervento abbiamo notato molte inesattezze, soprattutto da parte del Sindaco che, se si fosse voluto spendere maggiormente per la salvaguardia di questo territorio, avrebbe avuto molte frecce da scagliare dal proprio arco, ma i fatti sembrano confermare che troppe di quelle frecce sono rimaste riposte nella sua faretra.
Nel suo intervento, l’Assessore (ndr: all’Ambiente Monica Laurenzi) ha toccato solo di sfuggita il tema dell’incendio della LOAS, accusando le “superiori autorità” delle responsabilità connesse al problema dei rifiuti, in quanto frutto di una gestione nazionale, questione poi sviata “rimproverando” la piazza di preoccuparsi dell’inquinamento dovuto all’incendio e non degli allacci abusivi in fogna responsabili degli sversamenti nei canali che, di conseguenza provocherebbero l’inquinamento delle falde cittadine.
Passando all’intervento del Sindaco, relativo all’incendio, l’esordio è stato sulla difensiva, additando il legislatore come primo decisore sulle varie vicende, anche con il parere contrario della amministrazioni locali; portando come esempio quanto successo con la Turbogas e quanto succede con le antenne di telefonia mobile o per il ciclo dei rifiuti, aggiungendo anche che vanno ripensate le autorizzazioni e soprattutto le relative prescrizioni. Ma è veramente tutta colpa del legislatore l’insediamento di questo tipo di impianti? È proprio così vero che basta comprare un terreno chiedendo l’autorizzazione all’impianto piuttosto che affittare la superficie di un tetto ad una compagnia telefonica che invia una comunicazione ed il giorno dopo piazza un’antenna?
Per gli impianti di smaltimento e stoccaggio dei rifiuti ricevere l’autorizzazione non è così semplice come ha rappresentato il Sindaco, infatti per arrivare al rilascio della stessa, regionale o provinciale che sia, bisogna passare attraverso la conferenza dei servizi a cui sono chiamati ad inviare le proprie osservazioni, cioè dei pareri argomentati, tutti gli enti e le amministrazioni coinvolte che in caso di dissenso possono arrivare a far negare l’autorizzazione ed impugnare l’eventuale decisione favorevole dell’Ente preposto a rilasciarla (art. 14-quinques L. 241/90). Nella fattispecie della LOAS, la nostra Amministrazione ha presentato delle osservazioni negative alle varie conferenze dei servizi che si sono tenute? NO, quel poco che la nostra amministrazione poteva fare in più relativamente alle autorizzazioni concesse alla LOAS, non è stato sempre fatto, addirittura in qualche caso non si è proprio risposto alla richiesta di osservazioni trasformando quelle non risposte in assensi (silenzio/assenso ai sensi della legge 241/90).
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All’autorizzazione n. 41706 del 16/5/2013 fu dato parere favorevole all’aumento della quantità annua di rifiuti gestibili cha passò da 39.590 T/a a ben 140.000 T/a.
L’autorizzazione n. 28858 del 12/7/2019, di variante non sostanziale, per gestire ulteriori tipologie di rifiuti (CER 07.02.13 – rifiuti plastici), fu concessa con il silenzio assenso di Comune, ASL e ARPA.
Con la determinazione n. 27716 del 17/8/2020 la Provincia avrebbe concesso il rinnovo dell’autorizzazione con il silenzio assenso della ASL e parere non ostativo del Comune, se non ci fosse stato l’incendio.
L’autorizzazione n. 26064 del 24/6/2019, variante sostanziale, fu concessa con il silenzio assenso del Comune, dell’ARPA e della ASL.
Purtroppo non è disponibile, sul sito della Provincia, l’autorizzazione iniziale rilasciata nel lontano dicembre 2009 per la quale non possiamo verificare se siano state presentate delle osservazioni alla richiesta della LOAS. Relativamente alle eventuali anomalie presenti in questi impianti di gestione dei rifiuti, sottolineiamo che non è proprio vero che il Comune non possa fare nulla infatti, la Polizia Locale di Aprilia, ha il potere di controllare e proprio a seguito di uno di questi controlli, nel gennaio 2019, sequestrò un’azienda in via delle Scienze, dove erano ammassati (e purtroppo lo sono ancora) montagne di rifiuti.
Nel prosieguo del suo intervento, il Sindaco, ha giustificato le commesse date dalla Progetto Ambiente, parlando di esiguità delle somme, 50.000 € in rapporto al bilancio dell’Azienda, 14.000.000 €, ma le cose non stanno proprio così, perché?
Innanzitutto gli affidamenti alla LOAS non sono così esigui come rappresentato dal Sindaco e poi vanno messi in relazione a quella parte del bilancio dell’Azienda dedicato allo smaltimento dei rifiuti e non anche in rapporto alle altre spese quali, nel 2018 e 2019 presi in esame, le sponsorizzazioni alla Virtus Basket (quasi 11.000 €) piuttosto che il catering per la ricorrenza del 25° anniversario (1.636 €).
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Dai conti fatti sulle somme aggiudicate alla LOAS, da parte della Progetto Ambiente, limitatamente ai 2 anni indicati, sono risultati quasi di mezzo milione di euro, mentre quelle pagate di 187.000 € nel 2018 e 185.625 € nel 2019.
Tali cifre sono ben lontane da quei 50.000 € raccontati dal Sindaco in piazza e rapportati al totale delle somme liquidate per lo smaltimento dei rifiuti incidono sul totale speso per il 9% nel 2019 e per il 5% nel 2018.
In ultimo, leggendo i documenti relativi alla LOAS, ci è caduto l’occhio sull’ordinanza 203 con la quale il Sindaco ha dimostrato di essere un po’ distratto: con quell’atto ha infatti ordinato alla Società di provvedere a portare a termine, con immediatezza, una serie di operazioni, tra cui l’avvio del recupero e/o smaltimento dei rifiuti presenti nell’area di proprietà delle Ditta, già oggetto del famigerato rogo del 9 agosto, previa acquisizione, qualora il sito fosse sotto sequestro delle previste autorizzazioni!! Ma il sito non è stato posto sotto sequestro dalla Procura il 12 agosto scorso? Come si fa a pubblicare (peraltro mai sull’Albo Pretorio) un’ordinanza urgente senza tenere presente che sul sito della Ditta era ancora in corso l’indagine volta ad accertare le cause dell’incendio e che i tempi per il dissequestro, per il Sindaco apparentemente mai avvenuto, non sono immediati come quelli con cui lui stesso ordina di intervenire! Su questa ordinanza continua ad esserci un velo di mistero in quanto non risultando pubblicata sull’Albo pretorio e non essendo pubblicato neanche il certificato di pubblicazione, potrebbe (il condizionale è d’obbligo) non avere valore legale.
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