Alleanza per Latina: “Mentre Governo cerca di rilanciare il Pil con Ecobonus e ristrutturazioni, a Latina Coletta raddoppia i costi delle pratiche. Una scelta che penalizza cittadini, professionisti e imprese“
LA NOTA – “In un momento in cui il nostro Paese e la nostra economia dovrebbero ripartire con slancio – nella speranza di lasciarsi alle spalle i mesi duri del lockdown – a Latina il mese di settembre si apre con una brutta sorpresa per tutto il comparto dell’edilizia e per i professionisti che operano nel campo dell’urbanistica, della progettazione e dell’architettura e delle piccole ristrutturazioni”. Non ha dubbi il movimento politico Alleanza per Latina nello stigmatizzare le ultime scelte del sindaco Coletta e della sua giunta.
“Un duro colpo per un settore che già negli ultimi anni aveva subito l’immobilismo di questa amministrazione, incapace di pianificare lo sviluppo urbanistico della nostra città – spiegano gli esponenti di Alleanza per Latina – e che ora deve fare i conti con la delibera 157/2020 del 1° settembre scorso in cui la Giunta Coletta ha deciso di raddoppiare se non triplicare in alcuni casi i diritti si segreteria per le pratiche del settore urbanistico”.
Una scelta in controtendenza anche con con il Governo Nazionale che per ridare fiato alla nostra economia ha stanziato miliardi di euro sull’Eco Bonus e sul Sisma Bonus nel tentativo di rimettere in moto velocemente il Prodotto Interno Lordo Italiano.
“A Latina invece questa amministrazione ha deciso di mortificare tutto il comparto con una scelta che lascia basiti – attaccano dal movimento politico Alleanza per Latina -, decidendo di aumentare in maniera esponenziale i diritti di segreteria, gravando così sui costi delle pratiche presentate da geometri, architetti e ingegneri. Ad esempio ci sono pratiche come la Cila e la Scia che non richiedono alcun tipo di istruttoria da parte degli uffici comunali che arrivano a costare 150 euro in diritti di segreteria raddoppiando l’importo rispetto al passato, oppure le pratiche inerenti le ristrutturazioni che vedono i costi triplicati arrivando a costare da un minimo di 400 ad un massimo di 800 euro. Senza poi dimenticare i 300 euro richiesti per una pratica di ‘accertamento di compatibilità paesaggistica per la quale basta un sola una semplice verifica sul Ptpr. Ma la vera chicca sono i 200 euro da versare per una ‘richiesta proroga piano attuativo’. Ebbene a meno che nel frattempo non sia cambiata la legge nazionale 1150/42 che all’articolo 17 stabilisce la durata decennale di un piano urbanistico (Ppe), non crediamo che questa possa essere una pratica legittima una volta scaduto il piano. Tutto ciò però rende bene l’idea della grande confusione e approssimazione che regna in questa amministrazione: 4 anni in cui si è guardato all’urbanistica e alla pianificazione del territorio in maniera prevenuta e ideologica e senza alcuna idea di sviluppo della nostra città”.
Così in una nota il movimento politico Alleanza per Latina