ALPAOS SRL RISPONDE A LATINA TU SULLA LOTTIZZAZIONE DI ACQUATRAVERSA (FORMIA)

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LATINA TU

Riceviamo e pubblichiamo la missiva che ha inviato a Latina Tu l’avvocato Tammaro Diana per conto del sig. Roberto Alterio, rappresentante legale della società Alpaos srl menzionata nell’articolo DALLA CAMORRA DI SANT’ANTIMO A FORMIA: PERSONAGGI DI DUE MONDI TRA PISTOLE E LOTTIZZAZIONI a firma di Bernardo Bassoli

L’avvocato Diana, per conto del rappresentante di Alpaos srl, sig. Alterio, ci chiede di pubblicare “la smentita di ogni notizia che accosti la società da me difesa ai fatti di cronaca nera riportati nell’articolo“. Lo scrivente, Bernardo Bassoli, farà anche di più, pubblicando per esteso la lettera dell’avvocato Diana (eliminando riferimenti di natura privatistica), ringraziandolo anche per la gentile interlocuzione, cosa molto rara abituati come siamo ad azioni temerarie e arroganze di ogni tipo da persone che si sentono chiamate in causa, per lo più a sproposito. Non è il caso dell’avvocato e del suo cliente.

Prima della lettera, però, vorrei (scusandomi per la prima persona) puntualizzare alcune questioni. L’articolo da me scritto si ferma a una parte della storia del progetto lottizzazione in località Acquatraversa (Formia), ossia fino al 2015, cioè sino a quando ho potuto documentare quanto scrivevo. Ringrazio Alpaos che fa chiarezza sul proseguo della vicenda, dando notizia che vi è una nuova lottizzazione che la nuova acquirente, Diadema srl, sta portando avanti.
Inoltre, vorrei precisare che nell’articolo da me scritto, quando racconto di Alpaos srl, non è fatta alcuna menzione del sig. Alterio: cito, tanto per chiarezza, i signori Passaro e Ossuto. Pertanto, non vi è alcun accostamento del sig. Alteri con l’ingegner Claudio Valentino, recentemente arrestato nell’operazione della DDA di Napoli a Sant’Antimo. Trovo conferma, anche dalla lettera dell’avvocato Diana, di come l’ingegner Valentino abbia collaborato alla stesura del progetto per la lottizzazione di Acquatraversa (Formia). Questo, chiaramente, non vuol dire che Alpaos srl abbia a che fare con l’operato e il vissuto dell’ingegner Valentino. È meramente un dato oggettivo che non coinvolge in nessun fatto di cronaca nera Alpaos srl, né tantomeno che la lottizzazione sia spregiudicata e non in regola (nell’articolo vengono citati i provvedimenti favorevoli al progetto di commissione, consiglio comunale, giunta di Formia).
Tengo a ribadire che nella convocazione della conferenza dei servizi, su richiesta presentata da Alpaos srl il 28-05-2015, ad oggetto “Istanza per approvazione del progetto relativo alle opere di urbanizzazione, collegamenti alle reti e messa in sicurezza argine del torrente Aquatraversa“, a firma dell’allora Dirigente del Comune di Formia, nonché Rup del piano di lottizzazione, arch. Sisto Astarita, c’è una nota in fondo che spiega “Altre informazioni relative al progetto” e nella quale il progettista è riportato segnatamente come l’ingegner Claudio Valentino. Che poi abbia avuto, l’ingegnere, un incarico, nei fatti, di supporto, è una spiegazione che apprendo, oggi, dalla missiva dell’avvocato Tammaro per conto del sig. Alterio.

LETTERA ALPAOS SRL In Nome e per conto del Sig. Roberto Alterio, nato a Napoli il giorno 11/08/1955 e residente in Arzano (NA) alla Via Guido De Rugiero n° 4, rappresentante legale della Società Alpaos srl, da me difesa, chiedo alle SS.VV. di voler provvedere a rettificare ai sensi dell’ art. 8 della legge 47/1948 quanto pubblicato sul Vostro giornale on line in data 12/06/20 nell’articolo intitolato “Dalla Camorra di Sant’Antimo a Formia: personaggi di due mondi tra pistole e lottizzazioni”, articolo firmato a nome di Bernardo Bassoli relativamente a quanto sostenuto nell’articolo in relazione alla società da me rappresentata.
In particolare si associa la mia cliente all’Ing. Claudio Valentino, e nell’articolo si prospetta una lottizzazione avvenuta in maniera spegiudicata o peggio, in quanto al progetto ha parzialmente collaborato l’Ing. Claudio Valentino.
Al riguardo è opportuno evidenziare che il progetto di lottizzazione ha avuto inizio nell’anno 2010 ed è stato presentato dall’Arch. Natale Capodiferro dell’Ordine degli Architetti di Latina. Successivamente nell’anno 2012 è stata incaricata di procedere alla redazione del progetto l’Ing. Renata Tecchia dell’Ordine degli Ingegnieri di Caserta.

Dello studio Tecchia era collaboratore l’Ing. Claudio Valentino che ha semplicemente fatto da ausilio all’Ing. Tecchia.
Successivamente nell’anno 2014 il progetto è stato sviluppato dall’Arch. Ambrogio Garofano dell’Ordine degli Architetti di Caserta, il quale per un problema di continuità e conoscenza del progetto, inizialmente si è avvalso dell’ausilio dell’Ing. Claudio Valentino.
Successivamente, l’Arch. Garofano ha provveduto a sviluppare il progetto senza l’ausilio dell’Ing. Valentino.
Tanto per chiarire che l’Ing. Claudio Valentino non ha mai avuto alcun incarico diretto dalla committenza, ma ha fatto da collaboratore alla stesura del progetto per un limitato periodo tra il 2013 e 2014, ben 6 anni prima che si verificassero i fatti per cui quest’ultimo è stato tratto in arresto.
Va anche sottolineato che tutti i passaggi dello sviluppo del progetto e tutte le autorizzazioni comunali, provinciali e regionali, sono state sempre richieste e rilasciate in maniera trasparente e pienamente rispettosa delle norme in materia.
È anche il caso di evidenziare che la mia assistita non ha e non ha mai avuto rapporti con ambienti delinquenziali o camorristici come si fa velatamente credere nell’articolo. Infatti, nel vostro articolo si fa trasparire una lottizzazione non rispettosa delle leggi e perdippiù con la vicinanza ad ambienti camorristici.
È anche il caso di precisare che già dal 2016 l’amministratore della Alpaos è il Sig. Roberto Altiero che è anche socio della società al 50% e che per l’altro 50% è socio il Sig. Antonio Ossuto.
Entrmbi persone specchiatissime e rispettose delle Leggi.
Inoltre, la mia assistita di recente ha ceduto l’area de qua alla Diadema srl che a sua volta sta portando avanti il nuovo piano di lottizzazione attraverso l’Arch. Michelangelo Gargano e l’Arch. Alessandro Abaterusso entrambi dell’Ordine degli Architetti di Latina.
Tutti gli incarichi dati ai vari professionisti che hanno curato lo sviluppo del progetto de quo e gli atti a cui si fa riferimento nella presente missiva sono tutti regolarmente depositati presso l’ufficio tecnico del comune di Formia.

Infine, evidenzio che la società da me rappresentata, non ha mai ricevuto un avviso di garanzia, ne un sequestro ne alcun atto di indagine in relazione ai fatti per cui sono state emesse le ordinanze di custodia cautelare.
Aggiungo, inoltre, che gli atti del progetto acquisiti dalla Stazione Carabinieri di Formia nel 2014, come da voi sostenuto, ad oggi non hanno portato a nessuno sviluppo investigativo e che da allora sono decorsi ben sei anni.

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