Va in giro durante il lockdown, ora si ritrova indagato per epidemia e rischia l’ergastolo: la vicenda di un agricoltore 34enne di Sabaudia
Era il 13 aprile scorso, l’Italia inzuppata completamente nel lockdown ancora lontana dalla Fase 2. L’uomo di 34 anni, che di professione fa l’agricoltore, fu fermato alla guida della sua Land Rover sulla Litoranea dai Carabinieri di Borgo Grappa, insieme ad una 40enne di Latina che viaggiava con lui.
Al che l’agricoltore mostrò l’autocertificazione in cui dichiarava che il suo spostamento era giustificato per motivi di lavoro: una tesi che però non deve aver convinto i militari dell’Arma. Ecco perché quest’ultimi stilarono un verbale per violazione del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dpcm) che il 34enne ha impugnato con opposizione presentata alla Prefettura di Latina dall’avvocato Luigi D’Aniello.
L’aspetto non ancora chiaro della vicenda è che l’uomo ha avuto un avviso di garanzia, recapitatogli dai Carabinieri di Sabaudia, con l’accusa di epidemia, un reato per cui se si è condannati può portare persino all’ergastolo. Pertanto non una semplice violazione del Dpcm, senza considerare il punto più importante: il 34enne non era positivo al Covid-19, come avrebbe potuto causare un’epidemia?
Fatto sta che, ad oggi, l’agricoltore si trova sul groppone l’indagine aperta dalla Procura della Repubblica di Latina.