“Errori ed orrori, la sintesi di un’amministrazione incapace” – così sulla Giunta Fargiorgio, i tre consiglieri di minoranza di Itri, Vittoria Maggiarra, Giuseppe Cece e Osvaldo Agresti. Dopo l’accesso agli atti negato in circostanze poco chiare, i tre consiglieri, che da qualche tempo conducono in sinergia le battaglie della loro consiliatura, si sono concentrati sulla procedura di gara relativa all’appalto dei lavori di via E. Toti e N. Sauro. Di mezzo, anche una sentenza del Tar che ha dichiarato soccombente l’Ente il quale, nonostante un ricorso pendente, si è intestardito a sottoscrivere un contratto con la ditta che in seguito è stata spodestata per via del giudizio amministrativo
LA NOTA CONGIUNTA DEI CONSIGLIERI – Nel Comune di Itri gli errori e gli orrori gestionali e politico-amministrativi si susseguono e si inseguono in un labirinto cieco, ai danni della Comunità cittadina e delle tasche degli itrani.
Mirato è stato l’accesso agli atti amministrativi inoltrato, relativamente ai lavori di riqualificazione delle aree verdi in via E. Toti e in via N. Sauro; lavori pensati e messi in programmazione dalla precedente amministrazione De Santis e per i quali, da circa un mese, il Sindaco Antonio Fargiorgio e l’Assessore ai lavori pubblici Serena Ciccarelli (Forza Italia) si dichiarano, a mezzo stampa e annunci facebook lanciati sulla pagina del Comune di Itri, pienamente soddisfatti e pronti all’esecuzione dei lavori. Ma – si domandano i consiglieri – soddisfatti di cosa?
Tutto sembra avere dell’incredibile e del surreale, perché – incalzano i Consiglieri – dichiararsi “soddisfatti” dinanzi ad un fallimento totale della procedura di gara pubblica per l’affidamento dell’appalto dei lavori significa rasentare la follia!
Probabilmente il Sindaco Fargiorgio, l’Assessore ai lavori pubblici e il resto della Giunta comunale non hanno ancora ben afferrato che il TAR Lazio-Latina, con sentenza n. 756 del 18.12.2019, ha invalidato tutta la procedura di gara relativa all’appalto dei lavori di via E. Toti e N. Sauro, annullando gli atti adottati dall’Ufficio tecnico comunale perché viziati da eccesso di potere e perché in palese violazione delle disposizioni normative dettate dal Nuovo Codice degli Appalti Pubblici.
Ed infatti – puntualizzano – l’appalto dei lavori (appalto a misura e non a corpo) è stato affidato dal Comune di Itri alla ditta Geopan s.r.l., con sede in Segni (RM), nonostante questa avesse presentato un’offerta economica palesemente contraddittoria e violativa dei principi della massima linearità e trasparenza e di tutela della par condicio competitorum. Tutti vizi e discrasie gravissime che gli Uffici comunali non hanno saputo o non hanno voluto vedere, esponendo così l’Ente ad un processo amministrativo che lo ha dichiarato soccombente e condannato a 3.000 euro di spese di giudizio oltre oneri di legge, per complessivi € 6.000,00.
Ma c’è di più. “Non contenta, l’Amministrazione Fargiorgio, nella premura di dare inizio ai fatidici lavori (perché giunta, ormai, ad un anno dalla fine del mandato), benché fosse ancora pendente dinanzi al TAR Latina il giudizio di annullamento degli atti amministrativi comunali, sottoscriveva con la ditta Geopan s.r.l. (individuata dal Comune come vincitrice della gara pubblica) il contratto di appalto, incorrendo così in ulteriori assunzioni di responsabilità di tipo contrattuale. Il Comune di Itri, perciò, dovrà altresì rifondere alla ditta aggiudicataria Geopan, poi estromessa per aggiudicazione illegittima in favore della subentrante ditta Appalti & Servizi di Gaeta, la somma di € 1.331,54 a titolo di spese di bollo per la registrazione del contratto di appalto, diritti di rogito e polizza assicurativa.
Dulcis in fundo. Le spese legali sostenute dal Comune di Itri per la sua rappresentanza e la difesa in giudizio, pari ad ulteriori € 6.500,00.
Un impasse costato in totale alle casse comunali circa 14.000 euro – si rammaricano i consiglieri – e che non trova integrale copertura di spesa nei capitoli di bilancio comunali, esponendo quindi l’Ente ad un riconoscimento di debito fuori bilancio. Il danno alle casse comunali è allora bello che fatto, ma il Sindaco Fargiorgio, l’Assessore Ciccarelli e il resto della Giunta si dichiarano “soddisfatti!!! Ulteriore paradossale anomalia di tutta questa falla è che la ditta illegittimamente dichiarata aggiudicataria, la Geopan s.r.l., neppure si è costituita, a propria difesa, nel giudizio instaurato dalla ditta 2° classificata, restando passivamente a guardare l’evolversi di tutta la vicenda processuale ed amministrativa.
Un fatto – sostengono i consiglieri – se vogliano paradossale, che lascia pensare…; un quadro avvilente che si traccia dinanzi alle penose falle gestionali e politico-amministrative targate Fargiorgio, con danno finale alle casse comunali e alla collettività itrana tutta. A chiusura del cerchio, la Giunta comunale Fargiorgio ha deciso, con deliberazione n. 12 del 20.02.2020, di non appellare la sentenza del Tar Latina benché il legale incaricato per la difesa del Comune di Itri, con nota protocollo n. 107 del 04.01.2020, si sia chiaramente espresso in senso contrario!!
E allora – concludono Maggiarra, Agresti e Cece – che senso ha avuto nominare un legale, sostenendone le relative cospicue spese in aggiunta a quelle processuali altrettanto onerose, se la Giunta Fargiorgio si ritiene capace di assumere decisioni proprie, lontane dalla linea difensiva assunta dall’avvocato incaricato?