CIARELLI, KO IN CASSAZIONE: LA CASA DI VIA PLUTONE RIMANE ALLO STATO

Via Plutone Ciarelli
Via Plutone, Latina

La Cassazione boccia il ricorso del figlio di Carmine Ciarelli, Luigi, sulla casa di Via Plutone, nel quartiere Pantanaccio, confiscata dallo Stato alla nota famiglia di origine nomade

Gli ermellini, depositando la sentenza il 2 aprile, hanno respinto il ricorso del nipote del capostipite Antonio, Luigi Ciarelli, omonimo del fratello di Carmine – per intenderci l’uomo arrestato in seguito al ritrovamento di un ingente carico di droga al porto di Livorno – giudicandolo inammissibile quindi “manifestatamente infondato”.

Un'effige piuttosto eloquente appesa alla casa di Via Plutone sgomberata il 29 ottobre dalle Forze dell'Ordine in ottemperanza della confisca nei confronti di Carmine Ciarelli
Un’effige piuttosto eloquente appesa alla casa di Via Plutone sgomberata il 29 ottobre dalle Forze dell’Ordine in ottemperanza della confisca nei confronti di Carmine Ciarelli

L’immobile, una villetta nel cuore del quartiere Pantanaccio, dove la famiglia o il clan (che dir si voglia) ha impiantato il proprio “allure” criminale, si trova in Via Plutone 7. Solo nello scorso ottobre 2019, pur essendo un immobile sequestrato, e successivamente confiscato dal Tribunale di Latina a luglio 2017, era stato sgomberato dalla Questura di Latina: rientrava nell’operazione di polizia giudiziaria eseguita ad aprile del 2010 dalla Divisione Polizia Anticrimine, in collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Latina e con l’ausilio del Servizio Centrale Operativo di Roma, che  aveva consentito il sequestro di tutti i beni mobili e immobili riconducibili alla famiglia Ciarelli e, successivamente, la confisca dell’intero patrimonio per un valore complessivo di 6 milioni di Euro circa.

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Carmine Ciarelli
Carmine Ciarelli, detto Porchettone o Titti. Dopo l’attentato che il reuccio del Pantanaccio (quartiere del capoluogo pontino) subì a gennaio del 2010, iniziò la faida tra bande criminali latinensi in cui persero la vita Massimiliano Moro e Fabio Buonamano

Il 34enne Luigi Ciarelli, figlio di Carmine soprannominato negli ambienti “Porchettone” o “Maiale”, ha chiesto alla Cassazione la revoca della confisca dell’immobile di via Plutone in base al presupposto che la villetta fosse intestata e acquistata a lui e da lui. E nonostante anche la Corte di Appello di Roma, nel marzo 2019, avesse confermato la confisca. Proprio su quest’ultima sentenza, Luigi Ciarelli ha presentato ricorso poiché sarebbe stato lui a comprare nel 2006 la villetta pagandola circa 51mila euro tramite il denaro donatogli dai nonni Giacinta e Consiglio Spada. 

Secondo i giudici di Cassazione che hanno confermato la sentenza della Corte d’Appello capitolina, il libretto al portatore, dove erano stati depositati i soldi che Luigi Ciarelli dice di aver utilizzato, è uno strumento finanziario estinto già nel 1997 (quando Luigi aveva 11 anni), ossia molti anni prima che l’acquisito della casa di Via Plutone si concretizzasse. Ecco perché la provenienza dei soldi non può essere provata con la donazione dei nonni Spada e, quindi, non può escludersi l’utilizzazione del denaro da parte di Carmine verso cui la confisca è stata indirizzata.

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