Il Comitato Civico per la Difesa dell’Ospedale di Cori e il Comitato di Boschetto, Gricilli, Macallè di Priverno, con il patrocinio dell’avvocato Tommaso Conti, ex Sindaco di Cori, hanno strappato un primo successo presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio (Sezione Terza Quater). I comitati hanno infatti ottenuto la sospensione degli atti del Commissario ad acta della Regione Lazio e della ASL di Latina che hanno trasformato i Punti di Primo Intervento in Punti di Assistenza Territoriale. Il Giudice, “nell’ottica di bilanciamento degli opposti interessi, tenuto conto anche della particolarità del momento in cui attualmente versano i servizi sanitari di tutte le regioni italiane (emergenza coronavirus),” ha accolto l’istanza cautelare di sospensione degli effetti del Decreto del Commissario ad Acta della Regione Lazio del 14 novembre 2019 n. U00469.
Per i comitati di Cori e Priverno la lunga battaglia del ricorso giurisdizionale amministrativo continua dal momento che la trattazione collegiale in camera di consiglio è fissata per il 7 aprile 2020, per la decisione finale. Il Comitato corese in particolare, da 2 anni a questa parte, si è sempre opposto alla conversione dei PPI a PAT attraverso una serie di iniziative: si ricordi tra tutte la manifestazione del 30 novembre 2018 partita da Piazza del Popolo a Latina e culminata davanti al Palazzo di Via Nervi della Direzione generale dell’Asl.
Per il Presidente del Comitato civico di Cori Massimo Silvi il sistema sanitario regionale e di questa Provincia è privo di strategie di prevenzione. La mancanza di una programmazione e di una visione a lungo termine sarebbe testimoniata dal fatto che la ASL, in via emergenziale nel mese di marzo, ha attuato anche la riduzione oraria dei PAT da h24 alle sole 12 ore diurne. “Oggi più che mai – ha dichiarato Silvi – siamo grati all’avvocato Tommaso Conti e fieri che la nostra lotta riesca a portare benefici per tutti, non solo a Cori, ma su tutti gli ex PPI della Regione Lazio.
Un pensiero ci unisce a tutte le vittime della carneficina virale in corso –aggiunge Silvi – ai loro familiari, ai loro pianti, a tutti i morti senza più conforto della pietà umana, al lavoro straordinario degli operatori della salute, che non accada più tanta distrazione dai bisogni delle persone malate e fragili, e si metta per sempre fine alle logiche aziendalistiche.”