Ieri Alessandro Dozer Fondaco, giovane fisioterapista di Latina appassionato di fotografia, ha deciso di raccontare la sua storia attraverso un suo post su Facebook. È l’esperienza vissuta da più di 60mila persone in Italia che in un giorno di fine inverno hanno cominciato ad avvertire difficoltà respiratorie. La febbre, non alta, è apparsa solo all’indomani come secondo sintomo. Da lì un protocollo ben conosciuto: chiamata al medico e alle istituzioni sanitarie, tampone oro-faringeo e nasale e in 24 ore l’esito positivo. In molti casi, dopo esser guariti da Covid-2, rimane il rimorso di aver avuto contatti nei giorni di incubazione con altre persone e di averle costrette, nel migliore dei casi, a settimane di isolamento domiciliare. Alessandro racconta di aver contagiato due persone, per fortuna oggi non in condizioni cliniche critiche. Da questa vicenda una riflessione che lo ha spinto ad elencare brevemente i fatti e ad esternare l’insegnamento appreso dopo essersi liberato da Sars-CoV-2.
Ho sconfitto COVID-19.
Onestamente ho pensato molto se condividere o meno questo post. Alla fine ho deciso di farlo sia per sfogo personale sia perché in questa situazione magari la mia esperienza può aiutare qualcun altro.
Giovedì 12 marzo mentre tornavo da lavoro ho iniziato ad avvertire difficoltà a respirare, non un semplice affanno tipo quando si sale le scale o quando si ha l’ansia. Avevo la sensazione di respirare vapore acqueo. Ho iniziato a tossire e sentire sintomi influenzali quali brividi di freddo, ipersensibilità cutanea e dolori articolari.
Preoccupato soprattutto per la difficoltà nella respirazione, ho sentito il medico e in serata mi è stato fatto il tampone. Il giorno dopo l’esito era positivo. Nel frattempo mi era salita anche qualche linea di febbre.
Mi sono sforzato di stare calmo, il primo pensiero è stato “e adesso quante persone avrò contagiato?”.
Il sabato sono stato contattato dall’ufficio igiene della asl e ho stilato una lista di persone con cui sono stato a stretto contatto per far partire la quarantena.
Nel frattempo ho iniziato la terapia antivirale: un farmaco per l’HIV e uno per la malaria. Mi hanno dato molta nausea, ma con un gastroprotettore sono riuscito a tenerla a bada tutto sommato.
Io sono stato fortunato, me la sono cavata con isolamento domestico, qualche linea di febbre e tosse. Al momento sto bene e ne sono uscito, essendo risultato negativo agli ultimi due tamponi.
Sicuramente avrò molto da riflettere.
Quello che vi voglio dire però è che non si scherza con questa cosa, non prendetela alla leggera! E se voi avete un sistema immunitario forte e potete essere fortunati come me, potreste mettere in serio pericolo le persone che vi sono vicine.
Io ho contagiato due persone: vi assicuro che non è affatto piacevole fare i conti con questo.
State a casa, proteggete voi stessi e i vostri cari. Bisogna agire adesso perchè non è detto che vada tutto bene…siamo noi che dobbiamo far sì che #andràtuttobene!!!!!!
Un pensiero va a chi sta lottando e a chi non ce l’ha fatta, e un ringraziamento al personale sanitario.
Aggiungo un’ultima nota anti-panico: al momento chiunque sia stato a contatto con me ha terminato la quarantena.
Se non siete stati contattati dalla asl vuol dire che non era necessario che voi faceste la quarantena.
Inoltre i contatti dei miei contatti che sono stati in quarantena non necessitano né di quarantena né di qualsiasi altra misura preventiva se non quella di rispettare il decreto vigente.