Ad oggi: 24 casi in provincia di Latina di coronavirus, 11 persone ricoverate al Santa Maria Goretti e 9 all’Istituto romano dello Spallanzani
Ci sono due buone notizie e una cattiva in apertura di questa giornata, 9 febbraio, dove la realtà è destinata a mutare come la pelle di un serpente, sperando sia meno velenoso possibile.
Iniziamo dalla buona notizia: un contagiato risulta negativizzato e dovrebbe aver superato la bestiaccia del Covid-19.
Il Centro coordinamento soccorsi presieduto dal Prefetto di Latina Maria Rosa Trio ha quindi potuto stabilire che a ieri sera c’erano 24 casi in provincia poiché, a fronte della persona negativizzata, ce ne è un’altra a Lenola che è risultata positiva al tampone.
Quattro sono i positivi in “quarantena” domiciliare e in buone condizioni di salute, nove sono ricoverati allo Spallanzani e undici al Goretti in Terapia Intensiva o nel reparto Malattie Infettive.
Intanto il centro anziani di Fondi, definito dall’Assessore regionale alla Salute D’Amato come un focolaio, è chiuso. Tante, infatti, sono le persone, che hanno partecipato alla festa di Carnevale fondana ad essere, da giorni, in isolamento domiciliare. “Eravamo circa 80 persone – ha raccontato al Fatto Ennio Di Fazio, vicepresidente del centro anziani – Ne facciamo tanti di eventi così. Non è vero che c’erano persone di altre città, in realtà alcuni soci hanno i figli che lavorano al nord Italia”.
Risultano in isolamento anche altri avvocati di Latina venuti a contatto con il legale originario di Cori che ha scoperto la scorsa settimana di avere una polmonite interstiziale causata da Covid-19. Un uomo che, a differenza di tanti che continuano a fregarsene dell’emergenza sanitaria, ha rispettato i protocolli salvaguardando la sua salute (speriamo) e quella degli altri.
Di certo, in questa fase, c’è che anche il mondo ecclesiastico in provincia ha preso la saggia decisione di sospendere le messe.
Il vescovo Mariano Crociata così ha comunicato ai fedeli le nuove disposizioni: “Cari confratelli con vivo rammarico vi devo trasmettere che un comunicato della Conferenza episcopale italiana di pochi minuti fa invita a sospendere tutte le celebrazioni da subito fino a nuove disposizioni. Quello che temevo è accaduto e ne sono vivamente dispiaciuto, perché ci priva di ciò che abbiamo di più prezioso, privazione sulla cui necessità si potrebbe discutere. In ogni caso, non possiamo fare altro che adeguarci. Pertanto, da domani sono sospese tutte le celebrazioni aperte alla partecipazione dei fedeli. Domani conto di inviarvi un’altra lettera su come aiutarci a vivere questo tempo senza Eucaristia (almeno per i fedeli). Uniti sempre nella preghiera”.
Una decisione ribadita dall’arcivescovo di Gaeta, Luigi Vari: “Carissimi, come tutti sapete è prevalsa l’interpretazione più restrittiva del decreto del Consiglio dei Ministri a proposito delle celebrazioni liturgiche. A seguito di questa interpretazione:
- Sino a venerdì 3 aprile 2020 le chiese parrocchiali e non parrocchiali dell’Arcidiocesi di Gaeta rimarranno come di consueto aperte per la preghiera personale, a condizione che si rispettino le misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone;
- Non si potranno celebrare le messe con presenza di fedeli fino al 3 aprile 2020;
- Non si potranno celebrare funerali se non in forma privata e specificatamente con la benedizione al cimitero;
- I matrimoni non potranno essere celebrati.
Questo non è tempo di polemiche, ma di collaborazione con chi ha la responsabilità per la salute pubblica, ma nessuno può negare il rammarico e il dolore che questa decisione provoca. Nell’omelia di questa mattina, senza immaginare questi sviluppi, mi veniva di citare il brano del Vangelo in cui Gesù parla del digiuno eucaristico come segno di assenza dello Sposo; ma anche come desiderio di presenza. È questo il desiderio che coltiveremo in questo tempo, mai come quest’anno la Pasqua giungerà al termine di un cammino quaresimale fatto di digiuno, sacrificio e di preghiera. La comunione all’Eucaristia nel giorno di Pasqua sarà veramente una festa.
Noi sacerdoti continueremo a celebrare per tutti, ognuno saprà che nella sua chiesa e nella sua parrocchia si celebra l’Eucarestia come sempre e, possibilmente, all’ora di sempre, annunciata dalle campane come sempre.
Tutti potranno unirsi con un tempo di raccoglimento e di silenzio, fare la comunione spirituale, leggere la Parola di Dio e invitare soprattutto i ragazzi che sono nelle case a portare il loro contributo di preghiera per la salute delle persone più fragili e perché questa emergenza finisca“.