Minturno libera fa partire una raccolta firme contro lo “sfratto”, ma il sindaco Stefanelli ribadisce che l’azione del Comune è stata fatta a tutela della comunità
Il caso, come riportavamo in un articolo precedente, è quello della concessione alla parrocchia dell’Immacolta alla quale l’amministrazione comunale ha intimato il rilascio dei locali. Nella struttura, come ricordano gli attivisti di Minturno Libera, sono stati organizzati, negli anni, progetti di inclusione sociale che hanno riguardato bambini e disabili.
Per tale motivo, gli attivisti di Minturno Libera hanno organizzato una raccolta firme nella cittadina del sud pontino, presso il piazzale della chiesa Maria SS.ma Immacolata domenica 26 gennaio dalle ore 10 alle ore 13. Le adesioni alla petizione popolare verranno protocollate al Comune di Minturno nella giornata di giovedì 30 gennaio.
Per coloro che non potranno partecipare, Minturno Libera mette a disposizione sulla pagina Facebook il file scaricabile.
L’amministrazione comunale ha inviato la richiesta di restituzione dei locali alla parrocchia dell’Immacolata perché, nelle sue intenzioni, ha in progetto di allestire il “Centro educativo per minori in difficoltà” finanziato dal Distretto Socio Sanitario.
Tuttavia, per Minturno Libera quei locali concessi alla parrocchia in comodato d’uso gratuito fino ad oggi, sono importanti perché lì si svolgono “proficue attivitàche andrebbero improvvisamente interrotte e che coinvolgono centinaia di bambini e non solo, anche disabili: scuola di musica, corso di inglese e spagnolo, corso di ballo, corso di mutuo ascolto per persone disabili, insomma tutti progetti di utilità e inclusione sociale”. Senza contare, sottolinea Minturno Libera, che “quei locali venivano utilizzati anche come aule di catechismo per i bambini disabili dato che si trovano a piano terra”. Il sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli, però, non ci sta e con un lungo post su Facebook, pubblicato da poche ore, tiene a precisare che: “l’intervento dell’amministrazione comunale, sull’immobile denominato “Casa dei bambini di Scauri Vecchia”, è avvenuto a tutela dei cittadini e degli stessi utenti, e sopratutto nell’interesse superiore della comunità tutta“.
“Dispiace rilevare – prosegue Stefanelli – che ci siano state polemiche scomposte e qualche dichiarazione, anche in occasioni pubbliche, fuori luogo e irrispettosa della realtà dei fatti.
La necessità di intervenire con velocità e con poco preavviso è conseguenza della segnalazione effettuata ufficialmente e tramite protocollo comunale dal Parroco don Alessandro Corrente circa la pericolosità della struttura.
A seguito di tale segnalazione, il Sindaco ha attivato l’ufficio tecnico comunale che ha provveduto ad effettuare specifico sopralluogo, ravvisando la necessità di interventi di manutenzione urgente sulla struttura; interventi che certo sono incompatibili con la presenza o la frequentazione della struttura da parte di persone.
Per tali motivi si è chiesto alla Parrocchia e ad Italia Nostra di liberare i locali per consentire l’ affidamento e lo svolgimento dei lavori.
Nel frattempo verso la fine del mese di dicembre, il distretto socio sanitario di Gaeta ha richiesto, al comune di Minturno, di individuare una sede idonea per l’apertura di un centro diurno per ragazzi in disagio educativo: da una precisa ricognizione del patrimonio comunale, la casa dei fanciulli è risultata essere la struttura maggiormente idonea a tale scopo e per questo si è deciso di comunicare sia alla Parrocchia che all’Associazione Italia Nostra che, al termine dei lavori di messa in sicurezza dell’immobile, e così come previsto nell’atto di affidamento, la struttura sarebbe tornata nella disponibilità piena dell’Amministrazione.
Vorrei inoltre precisare che è stata questa Amministrazione ad affidare la struttura de Quo alla parrocchia dell’Immacolata con l’obiettivo, concordato con l’allora parroco don Massimo Capidiferro, di aprire un centro diurno educativo per Minori, ed una mensa sociale: progetti purtroppo non più attivati anche a seguito della partenza di Don Massimo dalla Parrocchia di Scauri alto.
Progetti aventi carattere sociale e non attinenti alle attività confessionali della Parrocchia: il Comune infatti non potrebbe cedere gratuitamente locali ad uso esclusivo per attività di tipo confessionale ( come ad esempio il catechismo).
Mi preme inoltre affermare che comunque l’amministrazione è a disposizione di tutti per trovare soluzioni alternative che consentano la prosecuzione di eventuali attività a carattere sociale e sportivo ( come la scuola di danza che è stata prontamente indirizzata verso i locali della adiacente scuola media Fedele).
Vorrei sommessamente ricordare che comunque nell’ambito del comodato d’uso gratuito temporaneamente concesso alla Parrocchia, non si sarebbero potute svolgere attività da parte di terzi.
Ricordo inoltre che l’apertura di un centro diurno, finanziato con fondi regionali tramite il distretto, ci consentirà di ospitare ogni giorno 20 ragazzi con disagio educativo familiare ampliando quindi il novero delle risposte in termini di servizi alla persona e alla Comunità.
Ragazzi a cui offrire opportunità di formazione, di integrazione, di socializzazione, di cui sarebbero stati privati a causa dei particolari contesti familiari in cui si trovano: un’attivita’ sicuramente meritoria e di alto valore sociale che anche la comunità religiosa dell’Immacolata saprà apprezzare”.
AGGIORNAMENTO – Appena pubblicato il presente articolo, arriva la risposta di Minturno Libera alle parole del Sindaco.
“Le chiacchiere se le porta il vento”. Il Sindaco interviene e prova a giustificare una scelta improvvida nei modi e nei tempi presa dall’Amministrazione che crea ulteriori disagi alla popolazione. “Questa Amministrazione ha affidato la struttura de Quo alla parrocchia dell’Immacolata con l’obiettivo, concordato con l’allora parroco don Massimo Capidiferro, di aprire un centro diurno educativo per Minori, ed una mensa sociale”: FALSO! Nei termini della concessione della casa del bambino contenuti nella delibera di giunta comunale 276/2017 non si fa mai riferimento a tali attività ma l’immobile verrà destinato soltanto a “riunioni, conferenze ed incontri dei bambini iscritti al Catechismo”. Nella Delibera in questione viene menzionato un “congruo preavviso” che nella vicenda che ha colpito la Chiesa Maria SS. Immacolata di Scauri non vi è stato: Revoca ricevuta in data 13 gennaio con consegna dell’immobile prevista per il giorno 31 gennaio, 18 giorni appena, un termine inferiore anche quello previsto per le procedure di sfratto. Senza contare l’enorme disagio creato per i circa 250 bambini che frequentano il Catechismo presso quella Parrocchia. In particolare per i portatori di Handicap chiaramente si recavano presso quella struttura per seguire i corsi. Ora chiaramente ciò non sarà più possibile visto che la Chiesa è dotata di aule solo al piano superiore e non Vi sono accessi per i disabili. Sul punto pesa e non poco il silenzio della Delegata Laura Miola, che tanto si dovrebbe battere per l’Inclusione sociale. Aggiungere un servizio per la comunità dovrebbe apportare degli aiuti e non creare ulteriore disagio ai cittadini“.