L’ex europarlamentare del PD, Silvia Costa, è stata nominata Commissario straordinario del Governo per il recupero dell’ex carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano
La nomina è avvenuta nel corso del Consiglio dei ministri tenutosi giovedì sera, su proposta del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Ruggine, calcinacci ed erba, come noto, attanagliano la fortezza borbonica. Il recupero della prigione del Settecento chiusa nel 1965, in realtà, sarebbe previsto dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) – la struttura penitenziaria è di proprietà del Demanio – che ha stanziato 70 milioni di euro nel 2016 completamente inutilizzati da allora, se si eccettua la cifra di 1,6 milioni di opere primarie come l’eliporto che dovrebbe servire per scaricare i materiali utili ai lavori. Un aspetto che, come riportava Latina Tu ad ottobre scorso, è un vero e proprio paradosso.
Sul piano di recupero dell’ex carcere, il Ministro della Cultura Dario Franceschini aveva dichiarato sempre nel mese di ottobre: “Purtroppo nell’ultimo anno il percorso si era inspiegabilmente arenato, ma appena ritornato al ministero ho cercato di capire le difficoltà, ho parlato con il Sindaco, con Zingaretti come Presidente della Regione Lazio, con il Ministro Provenzano e quindi ho proposto con una lettera del 17 ottobre al Presidente del Consiglio la nomina di un commissario per seguire e accelerare l’iter del progetto già finanziato con 70 milioni di euro”.
Nell’ottobre del 2015, fu costituito un Tavolo tra Ministero per i beni e le attività culturali, Regione Lazio, Agenzia del demanio e comune di Ventotene e nel gennaio del 2016, l’allora premier Renzi, il Ministro Franceschini e il Presidente della Regione Lazio Zingaretti annunciarono il piano di recupero. Nel 2017 è stato inaugurato, come detto, l’eliporto di Santo Stefano, realizzato con circa 1 milione di euro presi da quel finanziamento di 70 milioni di euro. Da lì, più niente.
Tante furono, nell’ottobre scorso, le dichiarazioni di politici locali, alcuni dei quali suggerivano commissari ad hoc da pescare nel bacino partitico del sud pontino come ricostruito da un altro articolo di Latina Tu. Ora, a sparigliare le carte ci ha pensato il Governo Conte bis, sperando che si faccia presto perché, come tutti sanno, le strutture sull’isola cadono a pezzi.