Finisce in manette per stalking e revenge porn un 56enne: immagini intime, telefonate e messaggi che hanno colpito la vittima e la sua famiglia
Ieri mattina, personale della Squadra Mobile di Latina – Sezione Reati contro la persona, in danno di minori e reati sessuali – ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Latina, su richiesta della Procura della Repubblica di Latina, nei confronti di G.T., classe 1968, poiché ritenuto responsabile di stalking e revenge porn (riconducibili agli 612bis e 612ter del codice penale).
Il 52enne finito in manette, tra i mesi di marzo 2019 e novembre 2019, ha assunto un comportamento persecutorio, attraverso atti ingiuriosi e molesti, nei confronti di una donna, la quale in sede di denuncia ha riferito di avere intrapreso con G.T. una relazione extraconiugale, di averlo incontrato in alcune circostanze ma di avere presto deciso di interrompere questo rapporto.
Tale decisione non è stata condivisa dall’uomo che ha iniziato a minacciare la donna di rendere nota alla famiglia la loro relazione: per questo il 52enne l’ha costretta ad incontralo almeno per altre sette volte.
Nel corso della relazione tra i due, G.T. ha cominciato a pubblicizzare la relazione extraconiugale ad alcuni conoscenti della donna ai quali riferiva i particolari dei rapporti sessuali che intratteneva con lei.
La vittima ha deciso così di interrompere definitivamente la relazione, bloccando il numero di telefono di G.T. ma non riuscendo a liberarsi di lui che ha cominciato a contattare telefonicamente e con messaggi il marito ed i figli della vittima.
Successivamente, nel corso di una perquisizione delegata lo scorso dicembre dal Procuratore Aggiunto di Latina Carlo Lasperanza, è stato riscontrato che G.T. aveva con sé il telefono cellulare riportante ancora le immagini della vittima a seno nudo.
Considerato il quadro della situazione allarmante, sono scattate le manette per G.T. il quale è risultato già gravato da precedenti specifici. L’uomo, infatti, è recidivo poiché era stato già arrestato in passato per atti persecutori e sottoposto al divieto di avvicinamento al coniuge proprio per tali fatti.
Ieri, al termine delle formalità di rito, il 56enne è associato dagli agenti della Squadra Mobile presso la locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità giudiziaria.