Pietro Canori, 69enne di Priverno, è stato arrestato dagli agenti della polizia di Terracina: sconterà 7 anni per spaccio.
Canori non è uno qualunque nel panorama del crimine pontino. Già condannato in passato, un tempo fu uno dei 30 latitanti più pericolosi, inseguito da tutti e primula rossa all’estero. Nel 2010 fu arrestato a Madrid con il coordinamento del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia della direzione centrale di polizia criminale della capitale spagnola.
Accusato di episodi criminosi che vanno dalle rapine ai furti fino all’associazione per delinquere, i suoi beni furono confiscati nel 2008: un ammontare complessivo, tra fabbricati e immobili, di oltre 2 milioni di euro.
Canori è però notorio per essere stato individuato come uno degli uomini d’oro che, agli albori degli anni Novanta, terrorizzò Banche, Poste e portavalori per un periodo, fruttando a quella banda quasi nove miliardi di lire. Non spiccioli se rapportati a quegli anni. Una storia di rapine e assalti ai blindati che si fece anche rossa di sangue, portando alla morte di due degli uomini che, con tutta probabilità, avevano partecipato alla vicenda degli uomini d’oro: Sergio Danieli e Rinaldo Merluzzi.