Si è celebrato ieri il ricorso in Appello, presso la Corte d’Assise di Roma, per l’omicidio di Luca Palli. A Massimiliano Sparacio e Vittorio De Luca, già condannati in primo grado dal giudice dell’udienza preliminare Giuseppe Cario, è stata confermata la pena di 30 anni che inizia a decorrere da ieri.
Difesi dagli avvocati Angelo Palmieri e Renato Archidiacono, Sparacio e Palli sono stati condannati in Appello per l’omicidio avvenuto ad Aprilia il 31 ottobre 2017 – a cui si aggiunge la condanna a pagare le spese e alla rifusione delle spese processuali in favore delle parti civili costituitesi.
La sera del delitto risalente al 2017, Sparacio si recò dalla vittima con una pistola per intimorirlo incontrandolo però fuori dal locale con una mazza da baseball. Partì uno sparo. De Luca dichiarò di non sapere che l’amico fosse in possesso di una pistola, ma che lo aveva accompagnato per aiutarlo a dare una lezione al Palli.
Secondo gli imputati, Palli avrebbe perseguitato Sparacio per anni a causa del licenziamento della moglie dal bar di sua proprietà. In contropartita, Palli gli avrebbe distrutto il locale e lo avrebbe condizionato al punto tale da costringerlo a cambiare città. Gli avvocati difensori sostennero la legittima difesa, tesi che evidentemente non ha convinto il giudice.