Negli ultimi giorni è divampata la polemica sul trasferimento della Top Volley che, da squadra di Latina, è diventata Top Volley Cisterna.
I biancoblu si sono trasferiti nel 2018/2019 dopo che la LegaVolley aveva concesso una serie di deroghe riguardanti la capienza del Palabianchini.
Le deroghe derivavano da una riforma introdotta dalla Lega qualche anno prima, infatti in seguito alla creazione della Super Lega nel 2014, i massimi dirigenti della pallavolo nazionale hanno deciso di introdurre una norma che costringeva le squadre ad avere un palazzetto con la capienza di 3.000 posti entro la stagione 2017/2018.
Quindi Latina, come altre società, ha avuto diverso tempo per rimediare alla situazione attuale.
E LA POLITICA?
Sicuramente la società della Top Volley non poteva adeguare la situazione del PalaBianchini da sola, ma occorreva l’intervento della politica che negli anni si è disinteressata della situazione.
Il problema del palazzetto è noto a tutti da anni. Nel 2001 l’allora ICOM LATINA fu costretta a giocare la prima storica stagione di A1 a Genzano di Roma, a causa dei lavori di ristrutturazione del PalaBianchini, all’epoca non idoneo per gli standard della federazione.
Dopo i primi lavori non sono stati fatti interventi decisivi e nessuno, da destra a sinistra, ha mai avuto una visione a medio-lungo termine sul futuro del palazzetto e delle società sportive che lo utilizzano.
La sensazione è che il problema palazzetto sia di lunga data e che, aldilà dei commissari prefettizi, tutti i politici che si sono susseguiti negli anni non abbiano fatto nulla per trovare una soluzione.