“Uno spaccato criminale che ha già avuto una prima conferma nella sentenza del giudice Annalisa Marzano del tribunale di Roma. Il clan Di Silvio a Latina, in questi anni, ha dialogato con “parti” importanti della politica e del calcio locale.
Chiederò, nel prossimo ufficio di presidenza della commissione antimafia,di aprire una indagine sul caso Latina ascoltando anche i candidati sindaci delle precedenti elezioni amministrative. La commissione antimafia acquisirà anche il resoconto dell’udienza del processo Alba Pontina di martedì scorso nel quale è stato ascoltato il collaboratore di giustizia Renato Pugliese”.
Queste le dichiarazioni di Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia. Dichiarazioni che scuotono la politica latinense, gettando un’ombra oscura sulle elezioni comunali del 2016, durante le quali, secondo il pentito Renato Pugliese, si sarebbe svolto il famigerato voto di scambio.
I CANDIDATI
Le elezioni comunali del 2016 hanno visto contendersi la poltrona da sindaco ben undici candidati: Damiano Coletta (LBC), Nicola Calandrini (Fratelli d’Italia), Enrico Forte (PD), Alessandro Calvi (Forza Italia), Marilena Sovrani (civica), Angelo Tripodi (Civico ma ora in quota Lega), Giovanni Chiarato (civico), Marco Savastano (CASAPOUND), Davide Lemma (civico), Danilo Calvani (Forconi), Salvatore De Monaco (MSI).
Durante l’ultima udienza del processo “Alba Pontina” Pugliese ha confermato i rapporti dei clan con la lista “Noi Con Salvini” (antesignana della Lega del Capitano Salvini) tramite l’imprenditore dei rifiuti Raffaele Del Prete, la neo totiana (nel senso di Giovanni Toti) Gina Cetrone, le campagne elettorali per Pasquale Maietta da parte del gruppo Don’t Touch, e quelle per Tripodi da parte dei Morelli e Giancarlo Alessadrini.
Un’ulteriore conferma dei timori espressi più volte da LatinaTu, timori che dovrebbero colpire anche quei politici che nel tempo hanno sempre minacciato di querela chi osava scrivere del processo in corso.