Si chiama eterogenesi dei fini quel complesso fenomeno “filosofico” secondo il quale “le azioni umane possono riuscire a fini diversi da quelli che sono perseguiti dal soggetto che compie l’azione”. È così, infatti, che la Sep di Pontinia chiude ma non per le ragioni avanzate, da sempre, da parte dei Comitati in lotta con miasmi e puzze.
Siamo certi che i cittadini di Pontinia non avrebbero mai voluto scaricare i loro rifiuti in un impianto, quello dell’ex Kyklos ora Acea Ambiente srl, già gravato da problemi che negli anni sono culminati persino nella tragedia di due operai morti. Fatto sta che dopo il niet della Sep, l‘impianto di compostaggio finito anche sulle cronache nazionali per i sequestri operati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, i rifiuti solidi urbani dei cittadini di Pontinia finiranno ad Aprilia.
A stabilirlo è la determina n.191 del Settore Urbanistica del Comune di Pontinia, firmata dal responsabile di settore Corrado Corradi, che prende atto di una nota della ditta SEP srl con la quale viene comunicato che, a far data dal 25 novembre, sarebbero stati interrotti i conferimenti presso l’impianto sotto amministrazione giudiziaria.
L’unica struttura che si è resa disponibile ad accogliere i rifiuti del Comune di Pontinia è stato, per l’appunto, Acea Ambiente srl di Aprilia in cambio di un corrispettivo di 135 euro (oltre IVA) a tonnellata. Un costo, si legge nella determina del Comune di Pontinia, in linea con gli altri impianti dislocati in provincia quali Rida Ambiente srl e Fatone srl. Ma più esoso di quanto preveda il contratto con Sep.
Infatti, al netto di una riapertura ai conferimenti in Sep, sicuramente più economici anche in ragione dei costi di trasporto trovandosi l’impianto nel territorio del Comune di Pontinia, la determina dispone, da contratto firmato il 26 novembre, di inviare ad Acea Ambiente, fino alla data del 31 dicembre, per un costo previsto di 14,850 euro.
Tutto perché la Sep ha preso atto che la discarica di Colleferro (provincia di Roma) dove venivano portati gli scarti dell’umido lavorato è chiusa. Il punto è che la discarica è stata sequestrata dalla magistratura il 20 novembre dopo che un operaio, il 9 novembre, è morto investito da un autocompattatore presente nel sito di Colleferro. Un sito, peraltro, dove è in atto uno scontro senza precedenti tra il sindaco di Roma Virginia Raggi che vorrebbe fosse riaperto per far fronte all’emergenza Roma e il sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna, che, oggi, dalle pagine del Corsera Roma, minaccia di tagliarsi un dito piuttosto di far rientrare anche un grammo di rifiuto nell’impianto sito nel suo Comune.
È quasi certo, insomma, che i cittadini di Pontinia vedranno i loro rifiuti trasportati oltre la data del 31 dicembre ad Aprilia con un aggravio dei costi. È da tempo che i comitati di Pontinia e Priverno vorrebbero la Sep chiusa, ma mai avrebbero immaginato e desiderato che questo accadesse a causa di un operaio morto a Colleferro, gravando su un’area (via Ferriere Nettuno km 15, quella dell’Acea Ambiente) già sotto stress “miasmi” e nel bel mezzo di una disputa “epica” tra Roma Capitale, Regione Lazio e Comune di Colleferro. Senza contare la Commissione Europea e il Ministero dell’Ambiente.
Sembra Game of Thrones, ma purtroppo sono solo gli anni che viviamo tra piani rifiuti insufficienti e un sistema collassato ormai da decenni.