Sono state pubblicate sul portale regionale (www.regione.lazio.it) nel canale ‘Sanità’ tutte le informazioni utili e la modulistica a disposizione delle Associazioni e delle organizzazioni a tutela della salute dei pazienti e dei loro famigliari in merito al ‘Participation Act’. Con la delibera 736/2019 infatti la Regione Lazio promuove la partecipazione dell’associazionismo nella programmazione e valutazione dei servizi sanitari regionali. Viene istituita presso l’Assessorato regionale una vera e propria Cabina di regia che rappresenta la sede istituzionale per il confronto tra la Regione e le organizzazioni sulle politiche e le iniziative regionali messe in campo. Ed inoltre una volta l’anno si riunirà l’Assemblea delle organizzazioni di tutela dei pazienti che rappresenta lo strumento di confronto pubblico.
In un comunicato questa mattina l’assessore alla Sanità e all’integrazione socio-sanitaria Alessio D’Amato ha dichiarato: “Vogliamo migliorare e implementare il coinvolgimento dell’associazionismo e del volontariato con l’obiettivo di monitorare e migliorare le politiche regionali in materia sanitaria. Una vera e propria svolta nella governance del sistema sanitario regionale”.
La Cabina di regia, che si riunirà con una frequenza trimestrale, avrà la funzione di ascolto e di interlocuzione definendo inoltre i criteri di priorità per esaminare le proposte avanzate dalle organizzazioni. La Cabina di regia attiverà inoltre la consultazione delle organizzazioni in relazione a iniziative regionali ritenute prioritarie e potrà attivare tavoli tematici e per patologie specifiche con la partecipazione dei rappresentanti dei professionisti.
Sono stati individuati dei Gruppi di partecipazione attiva a cui aderiscono liberamente le organizzazioni in rappresentanza dei pazienti delle seguenti patologie: autoimmuni e reumatologiche, rare, diabete e metaboliche, cardiocircolatorie, respiratorie, oncologiche, neurologiche e neurodegenerative, renali croniche, psichiatriche, neuropsichiatriche infantili e dipendenze patologiche.
Le organizzazioni che intendano partecipare ai gruppi dovranno dichiarare di essere registrate in Italia o in Europa e operative nel territorio regionale, essere iscritte al Registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS), che pazienti e loro caregiver rappresentino la maggioranza degli iscritti, che gli organi direttivi siano democraticamente eletti dagli iscritti e che rendano pubblici i finanziamenti ricevuti.
Si realizza almeno in parte il modello in stile britannico da anni proposto in questa Provincia sia dal Presidente del Comitato in difesa del Punto di Primo Intervento e per la Casa della Salute a Sabaudia, Franco Brugnola, che dal Comitato civico di Cori. A livello regionale furono molteplici le proposte in tal senso del Consigliere dell’M5S Davide Barillari (si veda il “Libro Bianco” pubblicato durante la scorsa consiliatura) .