Un flusso di coscienza, uno stream of consciousness di pensieri e parole che escono dalla mente e dalle dita di una persona, in questo caso una donna, vittima di violenza.
A dare sfogo ai propri pensieri positivi e incoraggianti è Vanesa Rodriguez Rivero, la ex compagna di Gustavo Bardellino, nipote del boss dei Casalesi Antonio, che da lui fu aggredita a pugni in pieno volto in un ristorante formiano nel gennaio scorso. Lei che ha continuato a vivere a 200 metri dal suo aggressore, il quale ora è libero di circolare essendo venuta meno la misura cautelare dei domiciliari. Vanesa aveva dichiarato di aver paura, ma forse ha preso posizione con se stessa e ha deciso di alzare la testa, nonostante tutte le ferite psicologiche che una violenza fisica infligge insieme ai traumi, alle fratture e ai lividi.
Di seguito le sue parole che, condividendo la sua esperienza di violenza, dice una cosa in particolare che spesso si tende a negare a sé stessi: è normale provare paura ma, a fare la differenza, è come decidiamo di affrontarla e conviverci.
“Ciao ragazzi, non sono solita a parlare di cose personali sui social, ma questa cosa ci tengo a scriverla! Questa sono io la sera del 20 gennaio 2019 dopo aver subito una vile aggressione da parte di un “uomo”, mi sono stati inferti diversi colpi, quelli più brutali mi sono costati quasi 5 ore di intervento al reparto maxillo-facciale e fratture multiple in tutto il viso.
I colpi mi hanno fratturato l’orbita, lo zigomo e la mascella! Ora ho impianti di titanio su tutto il lato sinistro (ora sono la donna bionica). Beh, che dire, a distanza di quasi un anno mi sento una persona molto fortunata, non è stato facile ma poter essere ancora qua a raccontarlo, essere vicino ai miei cari e poter sorridere ancora mi dona tanta felicità. A differenza mia tante donne non ce l’hanno fatta, spesso ci penso a questo!
Ma voglio dire una cosa: ci sono momenti in cui ho avuto tanta paura, paura di perdere l’occhio, paura di non svegliarmi più per i grossi traumi al cranio, paura di lasciare sola mia figlia, mia madre, ma ce l’ho fatta, ce la sto facendo e sto cercando di farcela e ce la farò in tutto! Voglio dirvi che è normale avere paura ma è come decidiamo di affrontarla e di conviverci che fa la differenza. Si può fare, se hai un obiettivo tu devi seguirlo e non arrenderti al di là delle difficoltà, si possono superare, si può tornare a sorridere a credere ai propri sogni, alla propria libertà, alla vita, alla felicità. Voglio dire una cosa a tutte le persone: è normale avere paura!
È facile anche dire “scappa” dopo il primo schiaffo, voglio solo dirvi che l’amore non lascia lividi, non urla e non umilia e prima di finire in una sala di un ospedale o addirittura mortuaria dovremmo sederci a pensare, pensare a tutte le cose belle che abbiamo e che stiamo perdendo, che possiamo perdere, quante persone veramente ci vogliono bene e quanto siamo speciali, perché lo siamo. Non permettere mai a nessuno di spegnere la tua luce né tanto meno cercare di farlo“.