RIVOLTA NEL CARCERE DI LATINA TRA VIOLENZA E FIAMME: TRE ARRESTI

Una rivolta carceraria violenta scoppiata a ottobre 2025 a Latina: arrivano tre ordinanze di custodia cautelare

Nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procuratrice aggiunta di Latina, Luigia Spinelli, e dal sostituto procuratore Valentina Giammaria, sono state eseguite dalla polizia penitenziaria di Latina tre ordinanze applicative di custodia cautelare emesse dal giudice per le indagini preliminari di Latina, Mara Mattioli, nei confronti di tre detenuti, individuati come i promotori di una gravissima rivolta carceraria, verificatasi lo scorso 28 ottobre 2025.

Quel giorno, cinque detenuti ristretti nella camera 6 del 1 Piano A del Carcere di Latina, dalle ore 20.30 circa, iniziavano una forma di protesta con la battitura delle inferriate, per manifestare il proprio dissenso e la propria disapprovazione rispetto al regime chiuso attuato nell’Istituto carcerario.

Alle ore 21.10 circa, l’Agente in servizio alla Sezione 1 Piano A procedeva al ritiro di uno specchio normalmente in uso nelle camere detentive, che nella circostanza era stato utilizzato dai detenuti per spiare l’attività del personale. Tale pretesto scatenava una rivolta promossa da tre detenuti, che culminava nella distruzione del mobilio ed altri beni dell’Amministrazione presenti nella cella, nonché nell’incendio nel corridoio di coperte, lenzuola e bombolette di gas.

I detenuti rivolgevano anche minacce agli operanti della polizia penitenziaria e lanciavano contro gli agenti una coperta piena d’olio incendiata con potenziale rischio per l’incolumità altrui. Nel corso delle operazioni di contenimento dell’evento critico sono stati rilevati ingenti danni e un principio d’incendio in fase di propagazione e tra gli oggetti in fiamme a stata individuata la presenza di una bomboletta di gas avvolta da materiale cartaceo con it conseguente rischio di esplosione. Per evitare il propagarsi dell’incendio e prevenire il rischio di detonazione, la polizia penitenziaria interveniva immediatamente utilizzando un estintore, circoscrivendo e spegnendo le fiamme impedendo cosi che l’incendio si propagasse all’interno del reparto detentivo. La rivolta carceraria determinava anche la sospensione del servizio di somministrazione farmaci agli altri detenuti. Nell’ambito della medesima indagine sono stati indagati anche altri tre detenuti.

A tre dei sei detenuti indagati è contestato anche un ulteriore episodio di grave violenza perpetrato ai danni di un altro detenuto. In particolare, due indagati dopo aver fatto ingresso nella cella n. 2 della Casa Circondariale di Latina, sferravano pugni sul volto del detenuto con calci nelle costole e in faccia, nonché dopo aver afferrato un bastone della scopa gli davano dei colpi in testa cosi da cagionargli lesioni consistite in “contusioni craniche e del massiccio facciale “giudicate guaribili in 5 giorni.

Infine lo minacciavano proferendo le seguenti parole: “Se parli ti uccidiamo la famiglia perché sappiamo che hai una moglie e quattro figli” al fine di non fargli presentare una denuncia per le lesioni subite.

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