DEL VECCHIO DIVENTA SORVEGLIATO SPECIALE

Massimiliano Del Vecchio
Massimiliano Del Vecchio

Latina, i Carabinieri notificano un de decreto di applicazione della misura della sorveglianza speciale a un quarantaduenne

Oggi, 26 ottbre, i Carabinieri del Reparto Operativo-Nucleo Investigativo di Latina, guidati dal tenente colonnello Antonio De Lise, hanno notificato un decreto di applicazione della misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza emesso dalla Sezione III Penale, Sezione specializzata – misure di prevenzione del Tribunale Civile e Penale di Roma, su richiesta dalla Procura della Repubblica di Roma-Direzione Distrettuale Antimafia, al 42enne di Fondi, Massimiliano Del Vecchio, ritenuto pericoloso in quanto persona che vive abitualmente con i proventi di attività delittuosa e dedito alla commissione di reati che pongono in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica. 

Il Comandante del Nucleo Investigativo di Latina, Antonio De Lise
Il Comandante del Nucleo Investigativo di Latina, Antonio De Lise

L’attività di indagine, eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo sotto la direzione della Procura capitolina, ha consentito di dimostrare come l’uomo, sin da quando era appena maggiorenne, quasi senza soluzione di continuità, sia stata una persona dedita ad attività delittuosa quali reati contro la pubblica amministrazione, ricettazione, trasferimento fraudolento di valori ed in materia di stupefacenti.

Il provvedimento obbligherà l’uomo, per i prossimi 3 anni, a fissare la propria e di comunicarla all’Autorità di Polizia, a non uscire dalla propria abitazione nell’arco orario compreso dalle 21.00 alle 06.30, a darsi immediatamente alla ricerca di un lavoro ed a non associarsi a persone che hanno subìto condanne e sono sottoposte a misure di prevenzione. 

Qualche giorno fa, dopo l’estradizione dalla Spagna dove è stato catturato dalla Guardia Civil e dai Carabinieri di Latina lo scorso agosto, è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, Massimiliano Del Vecchio. Il narcos doveva essere ascoltato nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia per via dell’ordinanza cautelare in carcere eseguita nel novembre 2024, da cui lui era sfuggito dandosi alla latitanza.

Del Vecchio, come prevedibile, però, si è avvalso della facoltà di non rispondere, trincerandosi nel silenzio. I fatti di cui deve rispondere sono contenuti nella maxi operazione “Risiko” che ha portato a 16 arresti tra Fondi e Latina nel novembre 2024, tra cui il suo ex amico Johnny Lauretti, diventato collaboratore di giustizia. Per i suoi sodali sono state già chieste condanne esemplari nel rito abbreviato che si concluderà a breve, il prossimo 28 ottobre.

Nel 2022, Massimiliano Del Vecchio, insieme al gemello Gianluca, furono arrestati in una operazione della Guardia di Finanza, coordinata dalla DDA di Napoli, che aveva messo in luce le rotte della droga che dal Sud America andavano in Olanda e in Spagna per arrivare allo stoccaggio della droga tra Sezze e Latina. Anche in quel caso il legame di Del Vecchio con la terra iberica era evidentemente consolidato, con cocaina venduta a trentamila e cinquecento euro al chilo.

Nell’operazione “Risiko”, le investigazioni hanno consentito di ricostruire l’esistenza di un’associazione armata dedita al traffico di sostanze stupefacenti e operante in provincia di Latina. E gli indagati utilizzavano anche la il sistema criptato “Encrochat”, che è stato possibile decriptare grazie all’individuazione, in territorio francese, del server sul quale confluivano tutte le chat. Un sistema da criminalità di Seria A.

L’antipasto dell’indagine era stata la cosiddetta operazione “Jars”. In quell’operazione, eseguita dai Carabinieri ad aprile 2024, emergeva la guerra per lo spaccio, condita da minacce, armi e attentati incendiari tra il gruppo guidato dalla coppia Alessio Ferri (legato ad Aldo Trani, cognato dei fratelli Tripodo) e Andrea Pannone (un tempo collocato nel clan Zizzo) e il sodalizio capeggiato da Massimiliano Del Vecchio. Nella guerra dello spaccio fondano, il gruppo Del Vecchio è uscito vittorioso su quello Ferri-Pannone, a suon di attentati incendiari e armi da guerra.

Del Vecchio sarà giudicato separatamente dai suoi sodali fondani. Rischia diversi anni di carcere, dal momento che è considerato capo e promotore dell’associazione per delinquere che è diventata molto temuta anche nel capoluogo di provincia dove aveva assoldato personaggi quali Alessandro Artusa e Roberto Ciarelli.

Lungo il curriculum criminale di Del Vecchio, personaggio che da Fondi è riuscito a farsi temere della mala pontina e oltre. Tra le altre, due le inchieste piuttosto esemplificative del suo raggio d’azione: i pranzi di lusso dentro il carcere di Latina per cui è stato condannato a oltre tre anni nel processo Astice e la seconda condanna ricevuta per i certificati falsi prodotti in suo favore dal medico del Csm di Fondi.

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