VIOLENZA SESSUALE IN PARROCCHIA SU DUE RAGAZZINE: APPELLO RIDUCE DI 1 ANNO LA PENA PER IL CATECHISTA DI TERRACINA

Scandalo nella parrocchia a Terracina, condannato anche in secondo grado l’educatore accusato di abusi sessuali nei confronti di due minorenni

La Corte d’Appello di Roma ha confermato la condanna per violenza sessuale aggravata sui minori a carico del 37enne di Terracina, Bruno Palmacci, difeso dall’avvocato Alessandro De Angelis, riducendo la pena di 1 anno: da 7 anni di reclusione così come stabilito in primo grado a 6 anni.

A luglio, davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Mara Mattioli, si era concluso il rito abbreviato condizionato richiesto dal 37enne, ex catechista in una parrocchia di Terracina. L’uomo, che doveva rispondere di atti sessuali con due minorenni, entrambi parti civili e difesi dall’avvocato Luca Maragoni, si trovava agli arresti domiciliari sin da quando, ad aprile del 2023, era stato arrestato dalla Polizia di Stato.

In primo grado, nel corso della sua requisitoria, il pubblico ministero Martina Taglione aveva chiesto una condanna di 6 anni e 4 mesi di reclusione, prevedendo vieppiù la riqualificazione del reato in violenza sessuale ai danni delle due ragazzine. Dopo la camera di consiglio, il Gip Mara Mattioli aveva emesso la sentenza, includendo l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e una provvisionale per minorenne da 30mila euro.

Il risarcimento civile è stato concesso e confermato anche in Appello a tutte e tre le parti civili: vale a dire le due coppie di genitori delle due minorenni, più l’associazione “Rete Solidale”. Dopo aver scontato la pena, il Gip così come l’Appello hanno disposto una ulteriore misura di sicurezza: per due anni l’uomo non potrà avvicinarsi ai luoghi frequentati dalle due vittime.

La sua difesa aveva chiesto e ottenuto il rito abbreviato condizionato all’audizione di un consulente che doveva valutare la sua capacità di intendere e volere. Il Tribunale di Latina aveva così nominato la dottoressa Cristina Setacci che, con la collaborazione di una testista, la professoressa di Roma, Laura Volpini, aveva svolto la perizia medica. La loro consulenza aveva certificato la perfetta capacità di intendere e volere dell’uomo; anzi, a domanda della difesa, le due professioniste avevano risposto che l’uomo “è pienamente capace di intendere e volere” sia al momento dei fatti contestati dalla Procura di Latina sia ad oggi.

Ad aprile 2023, dopo l’arresto, il 37enne era comparso davanti all’allora giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giorgia Castriota, e aveva scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere rispetto alle accuse di abusi sessuali ai danni delle due minorenni, all’epoca dei fatti di 12 e 16 anni. Furono i poliziotti del Commissariato di Polizia di Terracina, su richiesta del sostituto procuratore Valerio De Luca, a trarlo in arresto.

L’inchiesta, nata dalla denuncia di un genitore, aveva fatto emergere che la figlia aveva confidato di essere stata oggetto di violenza sessuale da parte dell’uomo impegnato nell’attività di educatore presso il discepolato di una parrocchia cittadina, quella del Santissimo Salvatore in pieno centro, e presso un’associazione di volontariato, luoghi entrambi frequentati anche dalla medesima minorenne.

Nel corso dell’indagine era emerso inoltre che anche l’altra ragazza, frequentante sia il Discepolato che l’associazione di volontariato e all’epoca dei fatti 12enne, era stata oggetto di identiche attenzioni sessuali da parte dell’indagato, con il medesimo modus operandi.

Secondo gli inquirenti, l’uomo, infatti, frequentando le minori per più giorni alla settimana e agendo quale persona a cui le minori erano affidate per ragioni di educazione, inviava e richiedeva alle stesse foto e filmati dall’esplicito contenuto sessuale, fino a creare le occasioni per rimanere solo con le predette vittime e in quelle occasioni abusare sessualmente di loro. Fatti accaduti tra il 2020 e il 2021.

Dopo l’arresto eseguito ad aprile di due anni fa dalla Polizia, la Diocesi e il Vescovo Mariano Crociata avevano diffuso una nota con cui spiegarono di essere stati a conoscenza del caso e di avere allontanato qualche mese prima l’educatore dalla parrocchia.

Successivamente, a giugno 2023, il Tribunale di Roma – Sezione Specializzata Misure di Prevenzione aveva emanato un decreto applicativo della misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza e divieto di avvicinamento alle parti offese.

Al provvedimento si era giunti a seguito della proposta formulata dall’allora Questore di Latina, Raffaele Gargiulo. Il Tribunale di Roma, concordando con le richieste formulate dalla Questura, aveva emanato nei confronti dell’uomo la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di Polizia, per 2 anni, con l’ingiunzione di non avvicinarsi alle persone offese, di non rincasare più tardi delle ore 21.30 e di non uscire di casa prima delle ore 6.30.  

La misura di prevenzione inflittagli prevedeva, oltreché all’obbligo di soggiorno per 2 anni nel Comune di residenza, il divieto di avvicinamento alle parti lese e a meno di 500 metri dalle loro abitazioni, ai luoghi dove svolgono le attività scolastiche, ovvero ai luoghi dalle stesse abitualmente frequentati.

All’uomo inoltre era stato prescritto di non avvicinarsi ai luoghi frequentati da minori di 18 anni, come scuole, luoghi di ritrovo nelle parrocchie, parchi gioco.   

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